Sono cambiate le regole e finalmente esiste una disciplina organica, ma per la piena efficacia delle nuove norme sono indispensabili i decreti attuativi anche per sciogliere i numerosi punti cruciali ancora irrisolti. Questa la realtà della “nuova responsabilità sanitaria” emersa in un confronto tra legislatore, istituzioni e operatori organizzato questa mattina a Roma da Assiteca.

A sei mesi dall’approvazione finale della legge Gelli-Bianco (numero 24 del 2017) si è svolto un confronto sulle prime applicazioni, con relative esperienze e criticità, oltre allo stato dell’arte dei decreti attuativi. “Il costo di gestione del rischio nel comparto è stato fino ad oggi incerto – ha spiegato Enzo Grilli, direttore della divisione sanità di Assiteca in apertura della mattina – ma con la legge Gelli le cose cambiano e il mercato potrebbe riaprirsi, a condizione che venga ridefinito un patto tra l’assicurato e l’assicuratore, con un ruolo fondamentale degli intermediari”.

Ha preso poi la parola Federico Gelli, deputato relatore e ‘padre’ della nuova legge: “Per la prima volta introduciamo il diritto alla sicurezza delle cure come parte integrante del diritto costituzionale alla salute. Il risk management viene messo a regime per tutte le strutture sanitarie”, ha sottolineato Gelli, aggiungendo che “tutte le regioni sono adesso chiamate a rilevare i dati e il decreto attuativo che istituisce l’Osservatorio Nazionale presso l’Agenas è già stato varato. I dati sono fondamentali in questo comparto e perciò è necessario passare dalla documentazione sanitaria cartacea, che è da terzo mondo, a quella elettronica. Ed è importante anche l’altro decreto attuativo, già approvato, sui requisiti delle società scientifiche accreditate – ha aggiunto Gelli – perché si riduce la giungla delle 600 società che esistevano fino ad oggi”.

Sui prossimi passi normativi il relatore della legge ha detto: “entro gennaio ci sarà un unico decreto attuativo che affronterà tre delicate questioni assicurative ancora irrisolte: la retroattività e l’ultrattività delle polizze; i requisiti minimi per le assicurazioni e le autoassicurazioni; l’istituzione del Fondo di Garanzia per i pazienti danneggiati presso la Consap, che sarà sostitutivo del Fondo di Solidarietà previsto dal decreto Balduzzi, che invece verrà abrogato grazie all’approvazione anche da parte del Senato (dopo il via libera della Camera) del decreto sulle professioni sanitarie”.

Gelli ha poi comunicato che “entro un mese, invece, arriverà anche il decreto attuativo che definirà le modalità di definizione delle linee guida da parte dell’Istituto Superiore di Sanità”. In ogni caso è fondamentale la divisione fissata tra responsabilità contrattuale per le strutture ed extracontrattuale per i professionisti che lavorano nelle strutture. In ogni caso, ha concluso Gelli, “la legge è un punto di partenza e non di arrivo se riusciamo con i decreti attuativi a farla diventare finalmente operativa”.

La successiva tavola rotonda ha visto gli interventi di Luigi Di Falco, Dirigente Responsabile Servizio Vita, Danni e Welfare di Ania, che ha sottolineato quanto il settore possa essere ad un punto di svolta in quanto “fino ad oggi c’è stata una vera e propria fuga dal comparto, sia da parte delle assicurazioni ma anche da parte delle strutture, che di fronte ai costi elevati hanno risposto con la formula dell’autoassicurazione, che spesso significa solo rinviare il problema”. Il presidente e AD di Consap, sul tema ha specificato che “il Fondo di Garanzia servirebbe proprio a calmierare il mercato. Solo che ad oggi il finanziamento è fissato con il 4% delle polizze, pari a 25 milioni di euro, che potrebbero essere limitati rispetto al miliardo che viene ipotizzato come necessario”.

“Le linee guida non sono risolutive di tutto il problema”, ha spiegato Primiano Iannone, Direttore del Centro Nazionale Eccellenza Clinica e Sicurezza delle Cure dell’Istituto Superiore di Sanità “perché bisogna privilegiare l’aspetto pratico e non prescrittivo delle nuove regole”. E poi cambiano le norme sul regresso, sulla rivalsa, sull’erogazione dei risarcimenti”, ha detto Paolo Crea, Vice Procuratore del Lazio della Corte dei Conti. E sotto la sua visione pratica “il medico finalmente non è più sotto assedio, anche se alla normativa servirebbero comunque delle modifiche”.

Durante il convegno sono intervenuti anche una serie di esperti del settore, come l’avvocato dello studio legale Improda, Milena Mosci, esperta di responsabilità sanitaria, consulente del Policlinico Gemelli di Roma; Maurizio Hazan, avvocato esperto in diritto assicurativo  e sanitario, consulente giuridico del deputato Gelli; Joseph Polimeni, Commissario Policlinico di Roma; Claudio D’Amario, Commissario alla Sanità della Regione Campania; Tiziana Frittelli, Direttore Generale del Policlinico Tor Vergata; Norberto Silvestri, Direttore Sanitario e Vice Direttore Generale del Policlinico Universitario e Campus Bio-Medico; Giuseppe Vetrugno, Responsabile UOS Risk Managment del Policlinico Gemelli.