La spesa per gli assegni crescerà di 220 milioni di euro
di Simona D’Alessio

Nel 2018 l’Enpam (l’Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri) stima di raggiungere un avanzo economico pari a «727,2 milioni di euro», nonché di effettuare nuovi investimenti dell’ammontare complessivo di «890 milioni», continuando ad immettere parte delle risorse patrimoniali (il 5%) in settori ed attività vicini al lavoro dei «camici bianchi», dando seguito a progetti «mission related», da cui possano nascere sia buone performance finanziarie, sia ulteriori occasioni di incremento professionale per le categorie di associati.

E di stimolare pure il ricambio generazionale, utile ad arginare «l’esodo» dei medici «in erba» verso altre nazioni. È quanto si legge nel bilancio di previsione per il prossimo anno che oggi, sabato 25 novembre, verrà votato dall’assemblea nazionale dell’Ente, e che ItaliaOggi ha potuto conoscere in anteprima. Le cifre evidenziano la portata dell’incremento delle prestazioni: a fronte di una crescita dei contributi per «circa 130 milioni», le pensioni «assorbiranno oltre 220 milioni in più, riducendo il saldo della gestione previdenziale a 588 milioni, rispetto ai 681» messi a budget per il 2017. La tendenza alla salita, chiarisce l’Enpam, «era contemplata dal bilancio tecnico col quale è stata dimostrata la sostenibilità di lungo periodo» della Cassa, e induce il presidente Alberto Oliveti a battere sul tasto della «necessità» di rinnovare le convenzioni col Servizio sanitario nazionale, perché in presenza delle «prime avvisaglie della gobba previdenziale che ci aspetta, ma che potremo affrontare», dice, «armati di un bilancio solido e in salute».

Per quel che concerne la gestione patrimoniale e finanziaria dell’Ente si prevedono proventi al netto di oneri e imposte per oltre 253,4 milioni (è una stima prudenziale superiore rispetto ai 244,2 attesi secondo il bilancio di previsione del 2017); a seguire, si osserva il netto miglioramento del saldo della gestione amministrativa, con un taglio dei costi di funzionamento «da 97 a 74 milioni». Quanto, invece, al bilancio assestato 2017, «l’esercizio chiuderà con un attivo di 978,8 milioni, oltre 190 meglio rispetto a quanto preventivato».

Con l’obiettivo di arrestare il fenomeno dei giovani colleghi «con la valigia» (il 50% dei «camici bianchi» europei partiti per lavorare altrove, nell’ultimo decennio, sono italiani) converrebbe «promuovere una programmazione efficace dell’accesso» ai corsi di laurea in Medicina e in Odontoiatria e alla specializzazione, inclusa la formazione specialistica in medicina generale, scongiurando così i tempi professionalmente «morti», in attesa di sostenere l’esame di abilitazione. E, perciò, Oliveti si augura che la chance di aderire (volontariamente) all’Enpam fin dall’ultimo biennio diventi un successo tale da permette alla Cassa di potersi confrontare con gli atenei per pianificare insieme la formazione.
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