di Anna Messia
I cantieri per ottenere le necessarie autorizzazioni sono aperti e FinecoBank si prepara a lanciare nel primo semestre 2018 la sua nuova società di gestione di diritto irlandese. Una sgr che si preannuncia leggera (con una ventina di dipendenti) che servirà sostanzialmente a creare fondi di fondi, oltre che ad assemblare prodotti in ottica Mifid II, per rispettare il principio delle product governance. Proprio mentre l’attività in Inghilterra, mercato in cui la banca del gruppo Unicredit ha debuttato lo scorso anno, inizia a prendere forma: «In Uk abbiamo già raggiunto i primi mille clienti senza ancora esserci fatti conoscere con una campagna pubblicitaria, partita solo lo scorso venerdì», spiega a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato, Alessandro Foti. «Abbiamo iniziato a offrire conti correnti, in particolare multicurrency, e servizi di brokerage, mentre nei prossimi mesi aggiungeremo anche servizi di investimento». Intanto ieri Fineco Bank ha presentato il bilancio dei nove mesi dell’anno chiuso con ricavi pari a 431 milioni (+6,3% anno su anno), trainati dall’area investing (+14,2% anno su anno) con commissioni di gestione in aumento del 14,5%, grazie al continuo miglioramento dell’asset mix e della produttività della rete e dall’area banking (+9,7% anno su anno), supportata anche dalla maggiore incidenza dell’attività di finanziamento. Solida la performance dell’area brokerage, nonostante la volatilità ai minimi dal 2013. L’utile netto rettificato si è attestato a 156,9 milioni (+7,8% anno su anno), dato che include il contributo negativo di 8,3 milioni netti depositati ai Sistemi di Garanzia dei Depositi (Dgs). La raccolta del solo mesi di ottobre è stata di 517 milioni, in crescita del 46% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, composta per la gran parte, 497 milioni, dai cosiddetti guided product, prodotti più strutturati e remunerativi per la banca. La raccolta tramite consulenti finanziari da inizio anno ha così raggiunto 4.313 milioni, in aumento del 25% rispetto allo stesso periodo 2016. «Numeri che dimostrano la validità del nostro modello basato su fondi di profitto diversificate», puntualizza Foti, che per quanto riguarda i dati della raccolta complessiva del 2017, si attende «un novembre più debole, a causa delle tante scadenze fiscali dei nostri clienti che tradizionalmente caratterizzano questo mese ma un dicembre molto ricco, con una forte accelerazione».

Intanto prosegue a pieno ritmo il potenziamento dell’offerta di mutui (+38,8% trimestre su trimestre), e prestiti personali (+58,9% anno su anno), oltre che del volumi dei fidi, +30,5% anno su anno. «Prestiti e mutui che continueranno ad avere una crescita robusta», aggiunge Foti. «Sono a basso rischio perché sono assistiti da asset del cliente e vengono concessi solo a chi conosciamo bene, e mai per acquisire nuova clientela». La società ha ricordato che la produttività dei consulenti finanziari e il miglioramento dell’asset mix è in continua crescita grazie al forte focus su cyborg advisory: il 60% della raccolta netta dei primi nove mesi del 2017 è rappresentato da raccolta gestita e il patrimonio medio per consulente finanziario è stato pari a 21,4 milioni, in crescita del 13,9% anno su anno. Si è confermato anche il forte posizionamento nel segmento private con un patrimonio in crescita a 25,1 miliardi (+20% anno su anno). (riproduzione riservata)
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