di Anna Messia

Tra domani e venerdì prenderà forma il decreto legge per affrontare l’emergenza terremoto. «Tutti insieme cercheremo di trovare soluzioni, coinvolgendo i sindaci», ha dichiarato ieri Matteo Renzi in visita a Preci, tra i comuni colpiti dal forte sisma che domenica
scorsa ha di nuovo sconvolto il Centro Italia. Ma, al di là degli interventi di emergenza per sostenere e aiutare le persone sfollate, il governo ha sul tavolo una serie di proposte per mettere in sicurezza l’Italia dal rischio sismico e idrogeologico.

Temi emersi dai tavoli di lavoro che hanno preso inizio il 6 settembre con la partenza di progetto Casa Italia, iniziativa avviata dall’esecutivo dopo il primo sisma del 24 agosto il cui coordinamento è stato affidato al Rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone. Tra le questioni aperte c’è indubbiamente quella del coinvolgimento delle assicurazioni, oltre che di organismi pubblici come Consap e Cdp e casse di previdenza, su cui finora non si è però trovato l’accordo, che ha l’obiettivo di ridurre il costo della ricostruzione a carico delle casse pubbliche. La proposta sul tavolo di Casa Italia, al quale siedono Assoimmobiliare
(Paolo Crisafi), Anci (Veronica Nicotra), Ance (Gabriele Buia) Fiaip (Paolo Righi) e Confedilizia (Giorgio Spaziani Testa), prevede in particolare la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% dei premi per assicurazioni che coprono contro il terremoto nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2).
L’idea sarebbe inoltre di rendere l’assicurazione obbligatoria per quegli stessi soggetti tra qualche anno, passato un certo intervallo temporale, ipotizzato in cinque anni. Sciogliere il nodo per il governo non sarà però facile: bisognerà evitare di far intendere l’obbligo della copertura come una tassa e si dovranno evitare premi alti, visto che l’ipotesi di obbligo riguarda le aree più rischiose.

Da qui la chiamata in campo di Consap e Cdp. Intanto, come noto, la legge di Bilancio 2017 ora all’esame delle Camere prevede già una serie di misure a favore degli interventi antisismici sugli edifici esistenti, sempre nelle zone ad alto rischio: fino a una spesa di 96 mila euro è prevista una detrazione d’imposta del 50%, che sale al 75% nel caso di parti comuni e può arrivare all’80% se si realizza il passaggio di due classi di rischio inferiori.

Ma le proposte arrivate sul tavolo di Casa Italia vanno oltre e prevedendo un incremento delle detrazioni fiscali (fino al 75% per un ammontare che arriva 200 mila euro), oltre che la nullità degli atti di compravendita di immobili non conformi alle norme antisismiche. Un intervento, quest’ultimo, che sarebbe sempre limitato alle zone più pericolose e sarebbe operativo tra cinque anni, per dare tempo di mettere in sicurezza le abitazioni.

Ieri intanto Fitch ha detto che il terremoto non dovrebbe avere impatti sul rating delle assicurazioni. Secondo l’agenzia i danni del sisma sono stimabili al di sotto della fascia di 100-200 milioni di euro che è stata indicata per il terremoto del 24 agosto.
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Fonte: logo_mf