di Tancredi Cerne e Mario Pellegrino

Gli italiani sono meno ricchi, milionari compresi. Così il global wealth report 2016 pubblicato ieri dal Credit suisse research institute. Nello specifico la ricchezza media italiana, ossia la somma fra patrimonio mobiliare e immobiliare, è di 202.288 dollari per adulto (circa 190 mila euro); in diminuzione del 1,1% rispetto al 2015 per effetto dei tassi di cambio fra valute e del mercato azionario. In Italia infatti la perdita di ricchezza è stata prevalentemente mobiliare (-6,1% per adulto a cambi correnti e -5,8% a cambi costanti nel periodo 2015-2016). Inoltre la ricerca mostra che il numero di milionari italiani è passato da 1.143.000 del 2015 a 1.132.000 del 2016, con una riduzione di 11 mila individui (circa l’1%). Nello stesso periodo, Germania, Belgio e Spagna hanno visto aumentare la quota di milionari rispettivamente di 44 mila, 16 mila e 7 mila individui. Quanto alla Gran Bretagna, la brexit ha eliminato 1,5 trilioni (ossia 1.500 miliardi) di dollari di ricchezza delle famiglie. Al riguardo Michael O’Sullivan, responsabile degli investimenti dell’International wealth management di Credit suisse, ha commentato: «La ricchezza per adulto è già calata di 33 mila dollari, raggiungendo i 289 mila dollari dalla fine di giugno. Di fatto, se si considerano come riferimento i dollari Usa, 406 mila persone in Gran Bretagna non rientrano più tra i milionari». A livello mondiale, la ricerca rivela che la ricchezza totale globale nel 2016 è cresciuta di solo 3,5 trilioni di dollari, raggiungendo i 256 trilioni di dollari totali (+1,4%), crescita in linea con l’aumento del numero di adulti a livello mondiale. In termini di milionari, il 41% risiede negli Usa, il 9% in Giappone, il 7% nel Regno Unito, seguiti da Francia, Germania e Cina al 5%. L’Italia insieme al Canada e all’Australia ha il 3% della quota di milionari mondiali, seguita dalla Svizzera e dalla Corea con il 2%. In termini di ricchezza media per adulto la Svizzera si posiziona ancora una volta come leader globale, con 591mila dollari a persona nel 2016. Loris Centola, a capo della ricerca per l’International wealth management di Credit suisse, ha dichiarato: «Le conseguenze della recessione economica del 2008-2009 continueranno ad avere un impatto significativo sulla crescita, il cui trend sta puntando sempre di più verso una stagnazione a lungo termine». Quanto agli sviluppi futuri, la ricerca stima che la ricchezza globale raggiungerà i 334 trilioni di dollari entro il 2021. In questo quadro le economie in via di sviluppo probabilmente cresceranno più velocemente rispetto al mondo sviluppato, ma continueranno a rappresentare solo poco meno di un quarto della crescita nei prossimi cinque anni (attualmente rappresentano circa il 18%).
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