Il vincolo su questi prodotti avrà durata di tre anni
di Cristina Bartelli

Le casse di previdenza potranno scegliere di orientare i propri investimenti anche in strumenti finanziari di piccole e medie imprese quotandi o quotati in mercati alternativi o regolamentati da Borsa italiana, con l’effetto che il vincolo a mantenere l’investimento invece dei cinque anni previsti sarà di tre anni. È questo un emendamento presentato dalla VI commissione finanze della camera e segnalato all’esame della commissione bilancio sempre della camera alla legge di bilancio 2017. Il voto sul pacchetto degli emendamenti segnalati che sono circa 900 inizierà domenica. Intanto oggi e domani proseguiranno le riunioni tra governo e maggioranza. L’orientamento è di affrontare subito i nodi su pensioni e Sud e rinviare il capitolo giochi e famiglia alla seconda lettura del senato. Domenica il voto della Commissione partirà dagli emendamenti che riguardano le entrate e dal pacchetto produttività. Da lunedì si affronterà il capitolo enti locali e previdenza e martedì la scuola.

L’Ape (anticipo finanziario a garanzia pensionistica) e il Rita (rendita integrativa anticipata) saranno monitorati. Con un emendamento della XI commissione lavoro, si prevede che il governo trasmetta alle camere, entro il 10 settembre 2018, una relazione nella quale dà conto dei risultati delle sperimentazioni relative e formula proposte in ordine alla loro eventuale prosecuzione

Modifiche anche alla concessione dell’indennità agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata: accanto al requisito dello stato di disoccupazione, avendo i 30 anni di contributi, è estesa anche a chi abbia cessato definitivamente l’attività artigianale con chiusura della partita Iva, cancellazione dall’Albo e dal registro delle imprese artigiane.

Inoltre si amplia l’elenco dei lavori considerati gravosi ai fini dell’erogazione delle nuove misure pensionistiche di Ape, Ape sociale e Rita: lavoratori marittimi; lavoratori impiegati in attività di estrazione, importazione, lavorazione, utilizzazione, commercializzazione, trattamento e smaltimento dell’amianto; lavoratori in altezza; operai agricoli; stuntman; operai occupati in attività di stampaggio a caldo che manipolano particolari in acciaio ad alte temperature; operatori socio sanitari; pescatori imbarcati a bordo.

Arriva inoltre l’estensione alle lavoratrici autonome del congedo per le violenze di genere, nella misura massima di tre mesi. Durante il periodo di congedo, si legge nell’emendamento della commissione lavoro, la lavoratrice autonoma ha diritto a percepire un’indennità giornaliera pari all’80% del salario minimo giornaliero stabilito dall’articolo 1 del decreto legge 29 luglio 1981, n.402. Non solo arrivano anche misure agevolative per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato donne vittime di violenze di genere e inserite in percorsi di protezione.

Arriva poi il tetto Isee (indicazione di situazione equivalente) per poter usufruire del bonus per gli asili nido. In uno degli emendamenti segnalati della commissione XII affari sociali è previsto che il beneficio è riconosciuto a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 25 mila euro annui. Inoltre sempre per chi ha un Isee non superiore ai 13 mila euro è prevista la cumulabilità del bonus da 1.000 euro con gli altri esistenti.

Alla disposizione che prevede misure per attrarre investimenti esteri è previsto che chi volesse godere del permesso di soggiorno agevolato lo potrà avere se uno dei requisiti sarà un investimento di euro 500 mila nel caso la società italiana prescelta per attrarre l’investimento sia una startup innovativa.

Arrivano poi misure antielusive in tema di raccolta di tartufi. Un emendamento segnalato della XII commissione affari sociali prevede che i raccoglitori di tartufo, come i produttori agricoli, che prevede di avere un volume di affari non superiore ai 7.000 euro sono esonerati dal versamento dell’imposta e da tutti gli obblighi documentali e contabili, compresa la dichiarazione annuale, fermo restando l’obbligo di numerare e conservare le fatture e le bollette doganali.

Intervenendo sempre sulla disciplina dedicata a questa categoria di imprenditori è stabilito inoltre che la ritenuta si applica ai raccoglitori occasionali che hanno superato, nell’anno solare in corso, un volume d’affari derivante dalla cessione di tartufi superiore a 7.000 euro.

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