La Commissione Europea ha fissato una road map che porterà all’adozione obbligatoria, a partire dal prossimo 31 marzo 2018, di un sistema europeo di eCall (emergency call) per i nuovi modelli di autovetture e veicoli commerciali leggeri. Si tratta di un servizio di chiamata d’emergenza che localizza e gestisce le operazioni di soccorso, ponendosi come obiettivo quello di salvare un maggior numero di vite umane e aumentare la sicurezza.

Il Gruppo IMA (Inter Mutuelles Assistance) negli ultimi 20 anni ha costantemente investito in ricerca, sviluppo e innovazione, per implementare i sistemi di mobilità connessa nei suoi processi di assistenza, allo scopo di aumentare la sicurezza stradale.

Dal 1998 al 2003 è stato messo a punto il primo sistema eCall dedicato al Gruppo PSA per la gestione delle chiamate d’urgenza e dell’assistenza localizzata per i veicoli Peugeot, Citroën e DS. L’innovazione è continuata con l’implementazione dei servizi telematici legati ai dispositivi satellitari black box per uno dei maggiori gruppi assicurativi italiani. Negli ultimi anni sono state realizzate applicazioni che sfruttano la geolocalizzazione per rendere sempre più veloci ed efficienti i servizi di assistenza stradale.

IMA gestisce inoltre le chiamate eCall e bCall per il Gruppo PSA: una flotta che conta oltre 1,8 milioni di veicoli in Europa.

Oggi i servizi di chiamata d’emergenza del Gruppo IMA coprono 17 paesi, tra cui Francia, Germania, Austria, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Regno Unito. Si prevedono 25.000 chiamate eCall nel 2016 e oltre 30.000 nel 2017.

La regolamentazione dell’Unione Europea è quindi un sostanziale acceleratore di innovazione che, al di là delle chiamate SOS al 112, coinvolge anche la relazione con il cliente e la gestione dei sinistri.

Una mobilità connessa significa più servizi di assistenza e monitoraggio, mentre i sistemi ITS (Intelligent Transport Systems delineati nella direttiva europea 2010/40 EU) stanno costruendo un ecosistema complesso basato sulla cooperazione tra tutte le parti coinvolte. Un ecosistema fatto di veicoli, strade e città connesse, che portano direttamente al cuore dell’Internet of Things.

Per questo il Gruppo IMA vuole condividere la sua idea di interoperabilità tra le parti, mettendo in connessione gli automobilisti con le diverse realtà dell’assistenza: costruttori, compagnie di assicurazione e soccorso stradale.

“I numeri forniti dalla Commissione Europea delineano un quadro preoccupante sugli incidenti stradali in Europa e nel 2015, infatti, le vittime sono state ben 26.000 (di cui in Italia 3.419) pur essendo, quelle Europee, le strade più sicure a livello mondiale. Negli ultimi due anni si è quindi registrato un calo relativamente modesto (intorno allo 0,6%) rispetto alla diminuzione media annua (del 6,7%) necessaria per raggiungere l’obiettivo della commissione di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020” commenta Sandro Mascolo, responsabile commerciale e marketing di IMA Italia e aggiunge “tempestività d’intervento e una gestione più razionale dei mezzi di soccorso sono quindi i requisiti fondamentali su cui noi di IMA investiamo da anni per fornire servizi sempre più innovativi ed efficienti”.