Target 2018 confermati. L’a.d.: disponibili sui bond Mps
Generali conferma gli obiettivi 2018 su generazione di cassa, dividendi e roe e annuncia l’intenzione di ottenere un miliardo di euro con l’uscita da mercati non interessanti: risorse che potrebbero essere utilizzate per eventuali acquisizioni. Durante l’Investor Day, svoltosi a Londra, i vertici della compagnia hanno ribadito i target di una generazione di cassa superiore a 7 miliardi, dividendi aggregati per oltre 5 mld e una redditività sul capitale operativo medio superiore al 13%.

Il Leone punta a ottimizzare la presenza geografica internazionale.

Per accrescere l’efficienza operativa, migliorare l’allocazione di capitale e mitigare i rischi, Generali procederà all’uscita dai mercati meno profittevoli. Continua così il processo di razionalizzazione avviato con la dismissione dei business in Guatemala e Liechtenstein. «Il nostro obiettivo è la leadership nei paesi dove operiamo, misurata non sulla dimensione ma sulla profittabilità», ha detto l’a.d. Philippe Donnet. Il target è un miglioramento della redditività del 15%. Nei mercati maturi sarà avviato un processo di ristrutturazione, integrazione e semplificazione che consentirà una riduzione netta dei costi per 200 milioni nel periodo 2016-2019, mentre nei mercati in espansione si procederà con una crescita disciplinata del business.

I mercati rilevanti e ancora interessanti sono sei-nove e la compagnia punta a rafforzarli e consolidarli, mentre altri 16-19 sono interessanti ma non ancora con le dimensioni auspicate: qui si punta a una crescita disciplinata. Infine, 13-15 mercati vengono considerati «non attrattivi» e si procederà a una razionalizzazione. Il peso sul risultato operativo di gruppo delle attività sui mercati non attrattivi è di circa l’1%: la quota sui premi lordi è intorno al 5%. Quanto ai mercati per i quali Generali vuole il consolidamento, si tratta dei big europei, mentre la crescita disciplinata sarà perseguita in Asia, America Latina ed Europa centro-orientale.

Per quanto riguarda l’utilizzo del miliardo di euro che la compagnia si aspetta di incassare dall’uscita dai mercati non interessanti, Donnet ha parlato di un «extra buffer da usare per investimenti con maggiori ritorni, se e quando verranno trovate le giuste opportunità», precisando che «questo piano non include l’m&a, ma siamo attenti alle opportunità solo se possono accelerare l’implementazione della nostra strategia in un modo molto disciplinato. La società ideale è una medio-piccola, che riusciamo a integrare con altre società in un paese dove siamo già presenti. Una società piccola nel ramo danni ci interessa più di una grande che operi sia nel vita che nel danni».

Sul fronte del taglio dei costi Donnet, smentendo alcune indiscrezioni, ha affermato che «non abbiamo mai annunciato esuberi per 8 mila unità e, peraltro, l’Italia ha già fatto la sua parte. Stiamo cercando di fare le stesse cose in altri paesi».

Un altro argomento caldo è quello dei bond Montepaschi: «Quando verranno comunicati i termini dell’eventuale conversione volontaria, li guarderemo e insieme al cda faremo le nostre valutazioni e prenderemo una decisione. Sicuramente lo faremo con un atteggiamento molto positivo, perché vogliamo partecipare a una soluzione per Mps». L’a.d. delle Generali ha sottolineato che «il mandato del cda è molto chiaro: nello stesso tempo non possiamo fare la conversione dei subordinati Mps e l’investimento in Atlante 2. Non avrebbe senso. A oggi c’è la disponibilità a valutare la conversione con un orientamento positivo. In Atlante 2 ci sono risorse che hanno vocazione a supportare anche altre banche. Per noi oggi la soluzione su Mps è la priorità».

A detta degli esperti di Equita sim, il piano appare di assoluta continuità, sia dal punto di vista strategico che quantitativo. Per Icbpi le opportunità di recupero delle quotazioni di borsa dagli attuali livelli depressi restano demandate a un miglioramento dello scenario esterno, specie sul fronte dei rendimenti di mercato.

A Piazza Affari il titolo ha ceduto il 3% a 11,30 euro.

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