di Daniele Cirioli 

 

Esordio neutrale per la rivalutazione annuale dell’indennità economica per danno biologico. Il tasso Istat negativo, infatti, neutralizza il primo appuntamento con la rivalutazione annuale, introdotta dalla legge di Stabilità 2016 (finora non era previsto alcun meccanismo automatico di rivalutazione e l’ultimo aggiornamento straordinario degli importi c’è stato nel 2014). Gli importi, dunque, restano al livello dello scorso anno e dell’anno ancora precedente. A stabilirlo è il dm 23 settembre 2016 pubblicato nella sezione pubblicità legale del sito web del ministero del lavoro.

La rivalutazione interessa la prestazione tecnicamente chiamata «indennizzo», che può essere in forma di capitale o in forma di rendita, a seconda del grado di menomazione dell’integrità psicofisica del lavoratore (danno biologico) che va a ristorare. La prestazione, in ogni caso di tipo economica e non soggetta a tassazione Irpef, viene riconosciuta per gli infortuni capitati a partire dal 25 luglio 2000 e per le malattie professionali denunciate dalla stessa data.

La prestazione è determinata in base a una tabella (detta appunto «tabella indennizzo danno biologico») la quale prevede la liquidazione di un indennizzo in capitale (cioè una tantum) per gli infortuni o per le malattie professionali da cui sia derivata un’invalidità di grado pari o superiore al 6% e inferiore al 16% e di una rendita (indennizzo periodico a vita) per i casi di infortuni o per le malattie professionali dai quali sia derivata una menomazione di grado pari o superiore al 16%.

Finora gli importi degli indennizzi non erano soggetti a rivalutazione periodica. Con dm 27 marzo 2009 è stato disposto un aumento in via straordinaria, dal 1° gennaio 2008, in misura dell’8,68%. Con dm 14 febbraio 2014, inoltre, è stato previsto un ulteriore aumento, sempre in via straordinaria, a partire dal 1° gennaio 2014 del 7,57%. La legge di Stabilità 2016, infine, ha introdotto un meccanismo automatico e annuale di rivalutazione, con effetto dal 1° luglio sulla base del tasso Istat. Quest’anno, dunque, doveva esserci il primo apprezzamento degli indennizzi, ma il tasso Istat negativo registrato tra il 2015 e il 2016 ne ha proibito l’esordio.

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