Si diversifica l’offerta per muoversi in città risparmiando
Pagina a cura di Irene Greguoli Venini

Il car sharing sta diventando un modo sempre più diffuso di muoversi in città per molte persone, che preferiscono pagare solo per il tempo di utilizzo di auto che sono messe a disposizione di tutti, con il vantaggio di azzerare i costi connessi al possesso della macchina. Secondo i dati divulgati da Aniasa (Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici, che aderisce a Confindustria), in Italia il fenomeno, dopo la parentesi poco incisiva della gestione pubblica degli anni 2000, ha compiuto dall’estate del 2013 un cambio di passo grazie all’arrivo degli operatori privati, con una crescita notevole in quasi tre anni. Considerando il car e scooter sharing, si totalizzano circa 650 mila iscritti (ad aprile 2016) e 4.500 mezzi; i noleggi sono cresciuti di quasi il 17% l’anno e le percorrenze sono di circa 24 minuti di media, per una spesa media di 7 euro a viaggio. L’ingresso sul mercato dei servizi a flusso libero, che consentono di lasciare l’auto dove si desidera nell’area servita, e la possibilità di fare tutto via app (compresa la localizzazione e la prenotazione dei mezzi) hanno determinato un boom dell’offerta, che si sta evolvendo e diversificando.

Le ultime novità. A Milano è appena partito il primo servizio in Italia di auto di lusso in condivisione lanciato da Bmw assieme al colosso dell’autonoleggio Sixt, chiamato DriveNow, che mette a disposizione Bmw Serie 1, Bmw Serie 2 Active Tourer, Bmw Serie 2 Cabrio, Mini, Mini Clubman o Mini Cabrio, per un totale oggi di 480 vetture. Dopo essersi iscritti (per ora gratuitamente, poi con una tariffa di iscrizione di 29 euro, con carta di credito), si usa un’app, che funziona sia per prenotare il veicolo sia come chiave (in alternativa si può utilizzare un’apposita card). Non c’è un canone annuale e i costi vanno da 31 a 34 centesimi al minuto in base al modello scelto, tutto incluso (benzina, assicurazione, parcheggio sulle strisce blu e gialle e pass per l’area C); quando si parcheggia senza terminare il noleggio c’è una tariffa agevolata di 20 centesimi al minuto. C’è anche la possibilità di comprare pacchetti per tenere il mezzo per più tempo. Finito il tragitto si parcheggia nell’area in cui opera il servizio (in alcune zone periferiche, che vengono segnalate, sono addebitati ulteriori 4,90 euro).

Un’altra novità è quella proposta da Share’ngo, che conta su un network di auto elettriche a flusso libero, attivo con 1.400 unità a Milano, Roma e Firenze, e che ha inaugurato da poco a Milano, con Carrefour, la prima Share’ngo Service Station presso il punto vendita di via Farini, offrendo 30 minuti di sosta ai clienti condivisi. L’accordo siglato prevede la creazione entro fine anno di otto Share’ngo Service Station all’interno di altrettanti Carrefour market di Milano, con 30 postazioni di ricarica; il programma proseguirà nel 2017 con altre aperture sia a Milano sia a Roma. Grazie all’iniziativa si potrà quindi raggiungere il supermercato a piedi o in autobus e tornare con la spesa a casa oppure andare e tornare da casa in Share’ngo utilizzando il bonus di 30 minuti di sosta gratuita. Quella con Carrefour è la prima di oltre 50 collaborazioni in arrivo entro fine anno nell’ambito dei programmi Shop’ngo, Sport’ngo e Show’ngo, che prevedono facilitazioni e vantaggi nell’uso delle auto elettriche per lo shopping, la pratica sportiva (presso palestre e percorsi di running) e la partecipazione a iniziative culturali (presso teatri, musei, cinema, concerti). L’azienda ha anche annunciato che dal 2017 le macchine saranno dotate di wi-fi. L’iscrizione a Share’ngo costa 10 euro e comprende 30 minuti di guida gratuita, con una tariffa base di 28 centesimi al minuto, ma si può ottenere anche una tariffa personalizzata oppure acquistare pacchetti a minuti, mentre per le donne le corse notturne sono gratuite dall’una alle sei del mattino.

Tra le nuove iniziative c’è anche e-go Car Sharing 100%, progetto di Enel Energia e Università degli studi Roma Tre che mette a disposizione 30 veicoli elettrici e 30 postazioni di ricarica riservati a studenti e personale dell’ateneo al prezzo di 2,5 centesimi al minuto, e Yukõ, servizio sperimentale che propone sette Toyota Yaris Hybrid da metà novembre a Forlì e che potrebbe in futuro essere esteso anche a città più grandi.

Di recente è invece arrivato a Torino il car sharing elettrico Bluetorino di Vincent Bolloré, con 23 stazioni di ricarica per 60 automobili (che dovrebbero diventare 150, servite da 80 stazioni); le vetture si usano con una carta che si riceve dopo la registrazione e sono localizzabili e prenotabili via app, con un costo di 19 centesimi al minuto e un abbonamento da 5 euro al mese (per i giovani tra i 18 e i 25 anni l’abbonamento è offerto a un euro al mese e il noleggio a meno di 14 centesimi al minuto); la macchina va poi lasciata in un parcheggio Bluetorino.

In Italia comunque sono disponibili diverse opzioni, per ora in un numero limitato di città. Per esempio c’è Enjoy, il car sharing di Eni a flusso libero, attivo a Milano, Roma, Firenze, Torino e Catania, fruibile via app al costo di 25 centesimi al minuto per guidare una Fiat 500 e di 35 centesimi per lo scooter Piaggio MP3.

Un’altra proposta è quella di Car2go del gruppo Daimler AG (che ha il marchio MercedesBenz), anche in questo caso a flusso libero e fruibile via app, che mette a disposizione a Milano, Roma, Firenze e Torino delle Smart (in totale in Italia sono 1.900), a 24 centesimi al minuto (nel caso del modello forfour, disponibile solo a Milano, sono 26 centesimi) tutto incluso, con una quota di iscrizione di 9 euro. C’è anche una tariffa oraria di 13,99 euro e una giornaliera a 59 euro.

Ci sono poi proposte più tradizionali: tra queste c’è GirACI, il car sharing di ACI Global, in diverse città, grazie ad acquisizioni societarie tra cui quella di Guidami (che ora gestisce tutte le attività del car sharing di ACI Global). Il servizio, prenotabile via app o pc e utilizzabile con una card, è operativo a Milano: si può scegliere il piano tariffario Flexy, con un costo di iscrizione di 60 euro annui e una tariffa binaria, che consiste cioè nella somma del costo del tempo di utilizzo e dei chilometri percorsi in funzione del modello di vettura, con due regimi, uno orario e uno giornaliero e un tempo minimo di un’ora e massimo di 72 ore (si parte da 2,2 euro all’ora per arrivare a 3 euro e da 45 a 90 euro a giornata); oppure c’è il piano Easy, che ha un costo di iscrizione di 20 euro e a partire da 5 euro all’ora con i primi 50 chilometri inclusi. In entrambi i casi il parcheggio è libero nelle aree servite. A Verona e Bari il servizio è presente con due opzioni, a flusso libero a 39 centesimi al minuto, oppure a 29 centesimi al minuto lasciando la macchina nei parcheggi GirACI, mentre a Firenze c’è solo la tariffa a 29 centesimi.

Inoltre, con il pagamento di una quota una tantum di 19 euro è possibile attivare l’opzione di interoperabilità e accedere al portale del circuito ICS IOguido (www.icsprenoto.it) per utilizzare il car sharing a Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Savona, Milano, Padova, Palermo, Parma, Roma, Venezia e Torino, con tariffe e formule diverse a seconda della città.
Fonte:
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