Rischio rincari per le polizze degli avvocati. I parametri fissati dal dm 22 settembre 2016, che contiene le condizioni essenziali e i massimali minimi delle assicurazioni che i legali dovranno stipulare obbligatoriamente dall’11 ottobre 2017, sono infatti troppo stringenti, poco convenienti e porteranno nuovi costi sull’esercizio della professione forense. Ne è convinto l’ordine degli avvocati di Bologna, che ha diramato una nota agli iscritti per informarli dell’obbligatorietà e della necessità di adeguare le polizze già esistenti. Da parte sua, il Consiglio nazionale forense è invece al lavoro per individuare condizioni di favore per gli iscritti, attraverso un bando aperto per trovare il broker con cui stipulare l’intesa. Secondo l’ordine di Bologna l’intervento normativo è troppo «organico e invasivo, e andrà a gravare fortemente sui costi di esercizio della professione forense, a differenza di quella di altri professionisti il cui obbligo assicurativo è genericamente imposto dall’art. 3, comma 5 lett. e) del dl n.138/2011 e dall’art. 5 del dpr n. 137/2012, che richiedono solamente di stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale». Secondo gli avvocati emiliani, a fronte di un obbligo assicurativo da parte del legale, dovrebbe corrispondere un obbligo a contrarre da parte dell’assicuratore a prezzi calmierati. Altrimenti, c’è il rischio concreto che l’assicuratore, «a fronte di talune condizioni essenziali, non sia interessato a contrarre o lo faccia a costi molto alti, con la conseguenza che gli avvocati non riusciranno ad assicurarsi o dovranno farlo a costi proibitivi o, peggio, sottocosto con istituti assicurativi poco affidabili». L’obbligo di retroattività illimitata, secondo il Coa di Bologna «rischia di essere un vincolo costosissimo, oltre tutto inutile per i tantissimi avvocati che sono già assicurati da tempo».
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