Pagina a cura di Gabriele Ventura

È un salasso l’assicurazione dei medici. In media, dieci volte più cara rispetto a quella delle altre professioni ordinistiche. Un medico chirurgo di 40 anni che opera nella città di Milano nella specialità di chirurgia generale e sceglie un massimale intermedio da due milioni di euro, paga infatti almeno 4.700 euro l’anno per un’assicurazione sull’attività professionale di base e non retroattiva. Se la specialità diventa cardiochirurgia, la cifra passa addirittura a oltre 5.700 euro. Per un avvocato quarantenne, con un fatturato tra i 50 e i 75 mila euro e lo stesso massimale da 2 milioni di euro, la cifra dell’assicurazione-base scende invece a poco più di 400 euro l’anno con retroattività illimitata. È quanto emerge dalle simulazioni che il portale Facile.it, comparatore del settore, ha effettuato per ItaliaOggi Sette individuando le polizze con premi i premi più bassi che si possono trovare sul mercato, ipotizzando la figura di un professionista quarantenne, con una quindicina di anni di esperienza e un fatturato intermedio immaginabile compreso tra i 50 e i 75 mila euro. Dopo il medico, la figura che paga di più per assicurare la propria attività è il commercialista, con un premio di circa 763 euro l’anno estendendo la copertura anche al visto di conformità. A seguire gli ingegneri, con 683,28 euro per una fascia di fatturato però più ampia, compresa tra i 50 e i 100 mila euro e una franchigia da mille euro. Il costo annuo è di 683,28 euro. Mentre il consulente del lavoro paga almeno 638,42 per una assicurazione di base estesa al visto di conformità. Per tutti, esclusi i medici, la retroattività è illimitata. Il portale Facile.it ha rilevato inoltre un incremento, nell’ultimo periodo, delle richieste di preventivo delle polizze da parte dei professionisti. Nell’ultimo mese di ottobre sono infatti aumentate del 10% e il portale ha analizzato quindi il profilo di chi richiede la copertura. Ed è emerso che, sulla base di un campione di oltre due mila richieste di preventivo presentate a ottobre 2016 attraverso il web, ben il 24,2% sono quelle compilate da avvocati, che precedono di pochissimo i medici, che si fermano al 19,2%. Da ricordare, tra l’altro, che per gli avvocati l’assicurazione obbligatoria entrerà in vigore tra un anno, sulla base di precisi parametri individuati dal dm 22 settembre 2016 (si veda ItaliaOggi del 12 ottobre scorso). Con il rischio, quindi, che le assicurazioni stipulate oggi debbano poi essere riviste tra un anno.

Ancora, dall’analisi di Facile.it emerge che il 4% di chi ha richiesto un preventivo per assicurazione professionale è un agente immobiliare, mentre gli amministratori di condominio sono al 2,4% dei preventivi. Quando dai preventivi si passa alle polizze, però, la classifica cambia e al primo posto si trovano consulenti del lavoro, periti e commercialisti. Per ciascuna di queste categorie professionali, la conversione di preventivi in polizze è pari a circa il 30%. Alta anche la percentuale di chi acquista la polizza fra gli amministratori di condominio (25% dei richiedenti preventivo) e gli agenti immobiliari (20%). Avvocati e medici, invece, sembrano essere ancora in fase di studio della possibilità loro offerta con questo nuovo genere di prodotto e la trasformazione di preventivo in polizza si ferma al 16% nel caso degli avvocati e al circa il 10% in quello dei medici che forse, però, continuano a preferire canali diversi da quello online per stipulare la propria polizza professionale. Se si considera il profilo di chi compila un preventivo per l’acquisto di una copertura professionale secondo un altro aspetto socio demografico e dal punto di vista regionale, emerge invece che il 69% di chi richiede un preventivo è uomo e i più attenti a questo genere di copertura sono i professionisti di età compresa fra i 35 e 44 anni: quasi una richiesta su due (45,2%) è compilata da loro. Se si guarda alle sole coperture legate alla professione medica, a primeggiare nella ricerca di polizze professionali sono i giovani camici bianchi (età 25-34 anni), con il 32,2% delle richieste.

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