Si è tenuto a Milano il 7 e 8 novembre la 18° edizione dell’Annual Assicurazioni organizzato da Il Sole 24 Ore.

Ad aprire i lavori è stato il Presidente IVASS Salvatore Rossi che parlando di un prospetto unico in Europa per capire meglio il cliente e chiarire quali prodotti va a sottoscrivere, afferma che “noi dell’IVASS stiamo andando verso la semplificazione. Abbiamo sviluppato l’ossessione della semplificazione. Abbiamo messo a punto un documento molto più snello che le compagnie sono tenute a dare al cliente per spiegare meglio i prodotti. Bisogna andare verso una semplificazione ulteriore che salvaguarda il cliente, ma in ultima analisi tutela anche le compagnie”. Sul tema della vigilanza unica da parte di un organismo europeo, così come la BCE lo è per le banche, il Presidente dell’IVASS afferma che “per il momento non è all’ordine del giorno alcuna analogia dinamica tra mondo bancario e assicurativo. Nel caso del mondo assicurativo c’è stato nel recente passato un cambiamento di regole e guidelines, ma le autorità restano autonome nella valutazione di vigilanza, pure nella cornice della sede dell’unione”.

Per quanto riguarda invece gli stress test Eiopa, l’IVASS si attende un posizionamento relativamente buono, sulla scia di quanto avvenuto lo scorso anno, a proposito degli esami avviati dal regolatore europeo nello scorso maggio sulle compagnie assicurative europee e i cui risultati saranno resi noti in dicembre. Sui motivi per cui l’Eiopa non diffonda i dati delle singole compagnie, Rossi ha spiegato che si tratta di un motivo tecnico: “La regolamentazione è completamente cambiata da un anno a questa parte e quindi è ancora relativamente sperimentale. Per ora si preferisce per cautela tecnica non diffondere i dati disaggregati. Ma l’anno prossimo si farà”.

Il Presidente di ANIA Maria Bianca Farina ha parlato di mercato assicurativo in calo nei primi 9 mesi dell’anno: “Il mercato assicurativo, se guardiamo i dati al settembre del 2016, ha purtroppo registrato un calo, con dinamiche diverse tra i vari settori. Il vita è diminuito dell’11% o poco più a settembre, anche qui con andamenti diversi. I prodotti tradizionali vita hanno tenuto con un leggero incremento” Anche nel settore danni “c’è una dinamica diversificata. Il danni non-auto è cresciuto del 3%, e questo ha compensato la flessione nel settore auto”.  Ecco perché Farina sottolinea come quest’anno, con il trend di decrescita dei premi assicurativi, “gli italiani per assicurare i loro veicoli risparmieranno 500 milioni rispetto allo scorso anno.” In merito allo spinoso problema delle polizze assicurative contro eventi catastrofali Farina ha ricordato che l’Italia è uno dei Paesi più esposti a rischi naturali, ma anche un Paese in cui “i cittadini italiani spendono molto per la casa ma poi non la proteggono”. “Le cause sono tante”, ha detto Farina. “Lo Stato è intervenuto sempre ex post ed è un grande ombrello pubblico, che tutela tutti, ma un ombrello troppo corto. Questi avvenimenti sono sempre più frequenti, e oggi non possiamo non ragionare in termini di integrazione assicurativa pubblico/privato. Ma è essenziale una regolamentazione. Per la situazione italiana in questo momento, in cui non c’è la sensibilità della copertura assicurativa, il sistema che darebbe immediatamente maggiori frutti, consentendo alle famiglie italiane di non spendere cifre da capogiro, sarebbe il sistema obbligatorio. Può sembrare coercitivo, così come lo è stato per l’auto. Ci ricordiamo sempre molto dei premi che paghiamo ma non ci ricordiamo mai di quanti risarcimenti prendiamo poi di conseguenza. A questo sistema obbligatorio ci si potrebbe arrivare per gradi”.

Sulle polizze catastrofali è intervenuto anche Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia, sottolineando che “la compartecipazione tra Stato e Compagnie è auspicabile nello forme che sono da studiare. Nel mondo ci sono tante forme di compartecipazione di questo tipo e funzionano a seconda della specificità del mercato. Probabilmente dobbiamo trovare una nostra via per questo patto Stato-assicurazione, sarebbe una cosa da approfondire”.

Credo – ha aggiunto Sesana – che le compagnie dovrebbero farsi pro-attive nel far capire ai propri clienti quanto importante sia proteggersi da questi rischi”, ricordando le recenti iniziative della compagnia a favore della sottoscrizione di polizze per terremoti e preannunciando un nuovo prodotto che include anche altri rischi catastrofali.

Su questo tema è intervenuto anche il CEO del Gruppo Unipol Carlo Cimbri, che sulla possibilità di un patto tra pubblico/privato e l’obbligatorietà di questo patto non crede in maniera particolare. “Io non credo ai grandi patti tra pubblico e privato. Molto spesso sono dichiarazioni programmatiche prive di contenuti. L’esigenza di una maggiore partecipazione delle assicurazioni è un dato di fatto ed è un processo già in atto, senza grandi patti. Sui terremoti se ne parla correntemente, ma i danni maggiori sono quelli idrogeologici in Italia. Il terremoto però fa più notizia.” Cimbri ha poi aggiunto che “sarebbe un fatto di civiltà ed equità avere una polizza obbligatoria sulla casa” per gli eventi catastrofali. “Chi capisce poco di queste cose dice che sarebbe un favore alle assicurazioni, ma ora gli eventi catastrofali sono a carico dell’intera comunità, ovvero lo Stato che usa le imposte e la fonte principale sono le imposte del reddito. Quindi della ricostruzione ci facciamo carico tutti noi, tramite le imposte cha paghiamo“, ha spiegato Cimbri. “Se invece spostiamo sulla proprietà, cioè pagano coloro che sono proprietari delle case, sposteremo il costo dal reddito alla proprietà e questo è un fatto anche di equità”. Quanto all’andamento di Unipol, Cimbri ha detto che i risultati 2016 del Gruppo saranno in linea, se non migliori, di quanto previsto dal piano strategico triennale.

Alessandro Scarfò, amministratore delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo Assicura ha spostato l’attenzione sull’attuale scenario di incertezza, al quale i clienti rispondono chiedendo alle assicurazioni sicurezza e protezione del capitale. “Per questo nel mercato si assiste alla preminenza dei prodotti di Ramo terzo con protezione finanziaria”. Di fronte a un contesto che vede “tassi bassi, volatilità, incertezze politiche, basso costo del petrolio, elevatissima liquidità, una ripresa europea sotto le attese con aspettative di rialzo dei tassi Usa, anche se per ora disattese, la clientela chiede prevalentemente sicurezza e protezione del capitale”. Di conseguenza, ha aggiunto Scarfò, “la gamma prodotti si presenta con un Ramo I diminuito del 27% nel 2016/2015 con raccolta netta di periodo negativa e pari al 20% del totale, con prodotti ibridi, che mixano Ramo I e Ramo III (30%) e prodotti di Ramo III con protezione finanziaria, con un livello di protezione del capitale oggi pari all’80%, che arriva al 50% del totale”.