di Anna Messia

Dentro c’è anche lo storico palazzo FondiariaSai  di Piazza della Libertà a Firenze. Ma gli immobili che Unipol  è intenzionata a riprendersi dal fondo Rho, gestito da Idea Fimit, sarebbero in tutto otto, sparsi tra Torino, Firenze e Milano. Un po’ meno rispetto ai 15 che vennero conferiti nel 2009 da FonSai , allora gestita dalla famiglia Ligresti, per un valore complessivo di 523 milioni, alcuni dei quali nel frattempo sono stati ceduti.

Stiamo lavorando «a un’operazione di semplificazione che chiuderemo forse entro fine esercizio», aveva detto l’amministratore delegato di Unipol , Carlo Cimbri, il 6 novembre scorso, presentando la trimestrale, senza però aggiungere ulteriori dettagli. E secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza l’operazione riguarderebbe appunto gli immobili strumentali della compagnia presenti nel fondo riservato Rho, in particolare nel comparto core. A sottoscrivere poco più del 50% delle quote del fondo sono stati nel frattempo investitori istituzionali italiani (con circa il 47% rimasto in mano a Unipol ) e nel 2011 è stato creato anche un altro comparto di Rho (plus) sottoscritto da Enasarco, con l’apporto di 44 immobili, che è rimasto separato però nella gestione, quasi fosse un nuovo fondo rispetto al primo. A questo punto Unipol  sarebbe quindi pronta a riportare in portafoglio il pacchetto principale dei suoi vecchi immobili presenti nel comparto core, e per farlo sarebbe pronta a sborsare 270 milioni. Ma il fondo immobiliare Rho non sarà liquidato. Anzi. Continuerà a operare con gli immobili che rimarranno e la somma che sarà incassata da Bologna sarà utile per dare un po’ di liquidità ai quotisti e, soprattutto, per ripagare completamente il debito del fondo verso le banche. Mentre per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato Unipol  a ricomprarsi i suoi immobili, lo stesso Cimbri ha spiegato: «È un’operazione che smonta una struttura dove si pagavano (tra canone e Iva, ndr) 30 milioni di affitto l’anno. Del riassetto, beneficeranno i futuri conti economici». Il precedente contratto vincolava in particolare Unipol  al pagamento del canone fino al 2027 ma la compagnia ha evidentemente preferito investire direttamente sugli immobili tagliando sulle locazioni. (riproduzione riservata)