di Anna Messia

Chiude bene la prima trimestrale di Poste Italiane  in borsa con un risultato di 187 milioni. Così ieri il gruppo guidato da Francesco Caio ha comunicato a mercati chiusi un utile dei nove mesi dell’anno quasi doppio rispetto al 2014, confermando il trend del primo semestre che si era chiuso con 435 milioni rispetto ai 222 milioni di giugno 2014.

Il risultato netto da gennaio a settembre è stato in particolare di 662 milioni, in crescita di poco meno dell’87% rispetto ai 333 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. «I solidi risultati trimestrali», ha dichiarato Caio, «confermano che il nostro piano di trasformazione è ben avviato e rappresentano una buona base per i risultati attesi di fine anno». Mentre il cfo, Luigi Ferraris, ha puntato l’attenzione sul fatto che questi numeri consentono al gruppo di mantenere le promesse fatte al mercato in termini di cedola. «Abbiamo una forte generazione di cassa per sostenere il nostro dividendo», ha detto ricordando che il gruppo ha fissato un payout di almeno l’80% dell’utile netto consolidato. Il cash flow operativo nei nove mesi è salito in particolare a 658 milioni, con un incremento del 16%. I ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, hanno segnato poi una crescita del 6% attestandosi a 23,9 miliardi e il risultato operativo ha registrato un aumento del 26,9%, a 930 milioni, rispetto allo stesso periodo del 2014 (733 milioni euro). La spinta è arrivata in particolare dai servizi finanziari, che hanno pesato per 687 milioni, con un incremento del 44% grazie in particolare ai capital gain realizzati su BancoPosta. «L’incremento dei proventi derivanti dalla gestione attiva del portafoglio titoli del patrimonio BancoPosta ha compensato i minori ricavi e proventi ascrivibili in gran parte alla contrazione del rendimento dei tassi d’interesse», hanno chiarito dal gruppo aggiungendo che la giacenza media della raccolta BancoPosta è salita del 2%, a 44,9 miliardi. Bene sono andati anche i servizi assicurativi, il cui utile operativo è stato di 351 milioni (+13,2%). Mentre il risultato operativo dei servizi postali è stato negativo per 137 milioni, rispetto al rosso di 66 milioni dello stesso periodo 2014. Ma da segnalare in positivo c’è anche un calo della struttura dei costi operativi, che si sono attestati 6,7 miliardi contro i 6,9 miliardi dei primi mesi 2014.

Come chiuderà l’anno? «Nell’ultimo trimestre dovranno essere tenuti in considerazione due elementi per la proiezione dei risultati attesi d’esercizio», ha detto Caio. «Primo, in linea con quanto già avvenuto lo scorso anno, effettueremo accantonamenti a supporto del processo di trasformazione da realizzare nel 2016», ha spiegato. L’anno scorso i costi straordinari erano stati complessivamente di circa 400 milioni. Quest’anno dovrebbero essere un po’ più bassi, anche se la società non ha dato dettagli aggiuntivi. «Inoltre, nella gestione attiva del nostro portafoglio di titoli governativi, anche sulla base della performance già registrata nei nove mesi dell’anno, si prevedono realizzi più contenuti rispetto a quelli mediamente realizzati nei precedenti trimestri», ha aggiunto il numero uno del gruppo. Ma complessivamente il quarto trimestre è atteso in nero e l’intero «2015 in netto miglioramento rispetto al 2014», ha assicurato Caio. Oggi è attesa la reazione dei mercati. (riproduzione riservata)