Sono sempre più le persone che vivono in mobilità per ragioni familiari o professionali e lo fanno talvolta senza essere consapevoli del numero di Paesi che attraversano.

“Il concetto di mobilità internazionale testimonia come non sia mai stato così facile come ora muoversi nel mondo” commenta Nicolas Limbourg, CEO di Vitis Life. “Siamo di fronte a una condizione che presuppone una adeguata preparazione da un punto di vista giuridico e finanziario, e che sia capace di tenere conto delle specificità sia del proprio paese di residenza sia delle normative in vigore nei paesi in cui ci si muove”.

Se si considerano ad esempio i viaggiatori d’affari italiani che si spostano all’estero con alta frequenza o per residenze di medio-lungo periodo, si scopre una tendenza di segno positivo che ha registrato solo nel primo semestre del 2015 un aumento del 25% rispetto all’anno precedente, e che vede tra le destinazioni principali i Paesi europei – che coprono più del 76% delle destinazioni internazionali del travel business (secondo i dati Istat).

 

In uno scenario in cui i confini territoriali sono in parte scomparsi, le nuove tecnologie svolgono un ruolo sempre più rilevante e le distanze sono ridotte diventa quindi imperativo avvalersi di prodotti finanziari in grado di adattarsi alla propria mobilità internazionale. La polizza di assicurazione sulla vita è considerato uno dei prodotti finanziari che meglio risponde a questa esigenza. Tuttavia, per fornire il miglior beneficio, si deve tenere conto delle specificità del paese di residenza di ciascuna parte interessata: contraente, assicurato e beneficiari.

In materia di tassazione, è opportuno che ogni residente di un paese si attenga alla normativa e alla legislazione locale. Ma come può la gestione patrimoniale sposarsi con la mobilità? E come è possibile gestire i propri beni e proprietà quando, per motivi personali o professionali, si cambiano regolarmente paesi di residenza? E ancora, come è possibile consentire ai membri di una famiglia distribuita ai quattro angoli del mondo di beneficiare della stessa politica assicurativa?

La realtà è che la mobilità è soggetta a vincoli per tutti coloro che desiderano gestire le proprie attività ed è razionale a lungo termine. Queste restrizioni sono tutt’altro che insormontabili, ma richiedono una certa esperienza e una perfetta conoscenza di ogni mercato ed è spesso consigliabile rivolgersi o coinvolgere degli specialisti.

In un contesto normativo internazionale estremamente fluttuante, non tutti i prodotti finanziari sono uguali davanti alla mobilità internazionale. La polizza di assicurazione sulla vita è un compagno di viaggio ideale che ha enormi vantaggi per i cittadini mobili, in particolare all’interno dell’Unione Europea. Diffusa e accettata ovunque, offre ai propri assicurati una garanzia di pagamento indipendentemente dal paese di residenza e dal supporto prescelto. E’ un prodotto che si è evoluto nel tempo, rimanendo altamente flessibile e accuratamente regolato sulla base del profilo di ciascun assicurato e beneficiario.

Sebbene i fondamenti della politica di assicurazione sulla vita rimangono gli stessi, sia che si stia optando per la mobilità o meno (analisi della situazione finanziaria e dei mutui, la definizione di progetti di successione, la scelta di supporti nel breve, medio e lungo termine), il fatto di dover tener conto delle sottigliezze legislative di uno o più paesi allo stesso tempo, per un tempo più o meno lungo, presenta delle sensibilità che necessitano di una gestione oculata e che siano capaci di intervenire sugli effetti negativi delle opzioni selezionate.

È qui che un vero e proprio lavoro pedagogico è necessario, dal momento che pochi clienti e, più sorprendentemente, alcuni istituti finanziari hanno riscontrato questi problemi. Anche se il prodotto è flessibile, non è sufficiente sottoscrivere una polizza di assicurazione sulla vita adattata alla mobilità quotidiana. Quindi la consulenza e il controllo del prodotto in base alla situazione mutevole delle persone coinvolte rimangono delicati.