Lo scorso 28 ottobre la Camera ha approvato la proposta di legge sull’introduzione del reato di omicidio stradale; il testo passa ora al Senato in terza e ultima lettura. Con evidenti finalità deterrenti, l’Aula ha introdotto due importanti novità: l’incremento della pena per quanti causano la morte a seguito di condotte di guida di particolare pericolosità e il rafforzamento dei programmi di prevenzione ed educazione stradale.

Inalterata la pena per l’omicidio stradale colposo commesso in violazione del codice della strada: da due a sette anni. Emendamento soppressivo, invece, della possibilità di limitare ad alcune categorie di esperti il ruolo di consulente ai fini della ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali. La ratio nelle parole che il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri ha affidato agli organi di stampa: «Va infatti guardato con favore l’ampliamento delle professionalità alle quali il magistrato potrà fare ricorso dopo aver naturalmente apprezzato con rigore la capacità dei soggetti iscritti ai relativi albi professionali». Sul punto, il commento del presidente Cngegl Maurizio Savoncelli: «La professionalità e la competenza con le quali i geometri svolgono attività peritale nell’ambito dell’infortunistica stradale sono il miglior contributo che la categoria può offrire per rendere giustizia alle vittime della strada».