Nel primo semestre 2015 la raccolta premi complessiva realizzata dalle imprese di assicurazione italiane e dalle rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. risulta pari a 77,7 miliardi di euro, con un incremento del 7,8% rispetto all’analogo periodo del 2014.

E’ quanto si rileva dalla statistica dell’IVASS sui “Premi lordi contabilizzati a tutto il secondo trimestre 2015 nei rami danni e vita dalle imprese di assicurazione italiane e dalle rappresentanze in Italia delle imprese di assicurazione estere”.

Al forte aumento della raccolta premi vita pari a 61,6 miliardi di euro (+10,8% rispetto al primo semestre 2014) si contrappone la diminuzione della raccolta premi danni pari 16,1 miliardi di euro (-2,6% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno).

La crescita della raccolta premi vita interessa, in particolare, le polizze Unit Linked la cui raccolta raggiunge 17,8 miliardi di euro (+91,1%), mentre le polizze tradizionali pur continuando a registrare la raccolta più elevata, pari a 40,7 miliardi di euro, accusano una significativa flessione (-6,2% rispetto al corrispondente periodo del 2014).

Nel dettaglio, durante la prima metà del 2015 tale raccolta risulta costituita per l’85,5% da premi unici, per il 9,6% da premi ricorrenti e per il restante 4,9% da premi annui.

Il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana), con una produzione di 40.698 milioni di euro, è in flessione per la seconda rilevazione trimestrale consecutiva con un calo del 6,2% rispetto al corrispondente semestre del 2014, costituendo il 66% del totale premi vita (in decremento rispetto al 78% dell’analogo periodo del 2014).

Il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), con una raccolta di premi pari a 17.816 milioni di euro, conferma la tendenza molto positiva emersa nelle tre precedenti rilevazioni trimestrali e si incrementa del 91,1% rispetto al primo semestre del 2014, rappresentando il 28,9% del portafoglio premi vita (16,8% nel primo
semestre del 2014).

Il ramo V (operazioni di capitalizzazione) con un volume di premi pari a 2.261 milioni di euro, per la decima rilevazione consecutiva risulta in crescita, con un incremento del 3,5% rispetto ai primi sei mesi del 2014 e incide sul totale premi vita per il 3,7% (3,9% nel corrispondente semestre del 2014).

Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 761 milioni di euro, con un incremento del 22,2% rispetto al primo semestre del 2014) rappresentano l’1,2% del portafoglio vita (1,1% nel primo semestre del 2014). La raccolta relativa alle assicurazioni di ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili: 42 milioni di euro) e alle assicurazioni complementari (48 milioni di euro) incide, infine, per il restante 0,2% sul totale premi vita (come nel 2014).

Dalla ripartizione per canale distributivo della raccolta premi (Allegato 1 – Tav. 2), sintetizzata nel seguente prospetto, si rileva che gli sportelli bancari e postali intermediano il 63,6% del portafoglio vita (in riduzione rispetto al 65,3% del 2014). Seguono i promotori finanziari con il 16,6% (in crescita rispetto al 14,4% del 2014), le agenzie con mandato con il 12,1% (11,9% nel 2014), le agenzie in economia e gerenze con il 6,8% (in calo rispetto al 7,3% nel 2014), i brokers con lo 0,6% (0,7% nel 2014) e le altre forme di vendita diretta con
lo 0,3% (0,4% nel 2014).

La nuova produzione emessa (Allegato 1 – Tav. 3) si attesta a 45.558 milioni di euro, con un incremento del 13,4% rispetto al primo semestre del 2014. In particolare, come si rileva dal seguente prospetto, per quanto riguarda l’andamento della nuova produzione dei principali rami, si osserva che il ramo I, con 28.166 milioni di euro, registra un decremento del 7% in confronto al primo semestre del 2014; il ramo III, con 15.853 milioni di euro, si incrementa del 103,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014; la nuova produzione del ramo V ammonta a 1.319 milioni di euro, con un decremento del 26,2%. Tali rami incidono sul totale della nuova produzione vita rispettivamente per il 61,8%, per il 34,8% e per il 2,9% (rispettivamente il 75,3%, il 19,4% e il 4,5% nel primo semestre del 2014). Per quanto riguarda i restanti rami, la nuova produzione di ramo VI (88 milioni di euro), IV (12 milioni di euro) e delle assicurazioni complementari (119 milioni di euro) rappresenta nel complesso lo 0,5% del totale rami vita (0,8% nel primo semestre del 2014).

I patrimoni gestiti per i fondi pensione al 30 giugno 2015 sono pari, nel complesso, a 15.928 milioni di euro, con un incremento del 23,8% rispetto al primo semestre del 2014. Al 30 giugno 2015 il patrimonio complessivo gestito relativo ai fondi pensione è così ripartito: fondi pensione aperti (8.850 milioni di euro), fondi pensione negoziali con garanzia4 (4.349 milioni di euro) e fondi pensione negoziali senza garanzia5 (2.728 milioni di euro).

La diminuzione della raccolta danni è riconducibile al ramo r.c. auto e natanti (-7%), che vede continuare il proprio trend discendente avviato nel terzo trimestre 2012; gli altri rami – che rappresentano poco più della metà dei premi danni totali – registrano invece una moderata crescita pari a circa l’1,7%. Le rappresentanze di imprese con sede legale in altro Stato S.E.E., operanti in Italia in regime di stabilimento, mostrano, a perimetro di imprese omogeneo, andamenti parzialmente difformi da quelli delle compagnie con sede in Italia, registrando un andamento positivo in entrambi i comparti, vita (+31,6%) e danni (+4,6%).

In particolare, tali imprese totalizzano una raccolta premi vita pari a circa 2,7 miliardi di euro, per la prima volta superiore a quella danni, che risulta largamente concentrata nelle polizze Unit Linked (2,3 miliardi circa, pari all’83,8% del portafoglio vita complessivo).

Nei rami danni la raccolta ammonta a circa 2,5 miliardi di euro; nel ramo credito l’intera raccolta in Italia è quasi totalmente da ascrivere a tali imprese (88,3%). Da segnalare anche la significativa presenza nel ramo r.c. generale (33,8% circa).

Risulta, invece, contenuta la quota di mercato del ramo r.c. auto e natanti, che sfiora il 5% della produzione complessiva delle stabili organizzazioni in Italia. Queste sono assenti completamente dal mercato dei fondi pensione che, pertanto, registra la presenza delle sole imprese di assicurazione nazionali.

L’analisi per canale distributivo, sintetizzata nel successivo prospetto, continua a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, anche se la stessa continua lentamente ad erodersi. Infatti, tale canale colloca il 79,5% del portafoglio danni (80,5% nel primo semestre del 2014) e l’86,3% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (86,6% nel primo semestre del 2014). Seguono i brokers, con una quota stabile per quanto il riguarda il totale danni, pari al 7,2% e in riduzione per il ramo R.C. auto, dal 2,7% nel 2014 al 2,5% nel 2015. Da segnalare, infine, il lieve incremento della quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta sia con riguardo alla globalità del portafoglio danni (6,1% nel 2015 rispetto al 5,9% nel 2014) che con riferimento al solo ramo R.C. auto (8,6% nel 2015 rispetto all’8,3% nel 2014).