Gli Etf si fanno più spazio anche come sottostanti delle unit linked perché permettono di costruire un’asset allocation su misura del risparmiatore

di Francesca Vercesi

Dalle blasonate a quelle territoriali più piccole e meno conosciute, le banche retail pare stiano uscendo dal loro storico immobilismo e ora, in una fase storica e dei mercati così di transizione, sono in prima linea a competere con le reti di promozione finanziaria. A cominciare dall’offerta prodotti.

Tanto che, sulla scia dell’entusiasmo nei confronti degli Etf, anche e soprattutto da parte degli investitori istituzionali, allo sportello oggi i clienti possono acquistare polizze unit linked, certificati o prodotti multiramo che hanno, appunto, come sottostante gli Etf. È in quest’ottica che si inserisce il recentissimo accordo fatto tra il Banco Popolare e iShares dove l’istituto di credito veronese ha appena lanciato una nuova soluzione assicurativa che si chiama Smart Brand 2.0, una polizza unit linked che utilizza la capacità di gestione degli Etf del leader del settore dei fondi indice di proprietà del colosso americano BlackRock. Il nuovo prodotto, costruito da Lawrence Life, società partecipata dal gruppo Banco Popolare, ha un profilo di rischio bilanciato: investe almeno il 45% del proprio patrimonio in Etf emessi da iShares, mentre il resto può essere investito in fondi attivi e in titoli di debito sia governativi sia corporate. Il prodotto, inoltre, costituisce un’evoluzione nell’offerta da parte del Banco Popolare verso l’uso degli Etf, quali strumenti efficienti, semplici, accessibili e sempre più spesso recepiti come componenti fondamentali nella composizione di asset allocation. «La soluzione assicurativa offerta da Lawrence Life», dice Pietro Gaspardo, responsabile della direzione commerciale del Banco Popolare, «rappresenta una soluzione facilmente accessibile, dinamica, diversificata, che consente di cogliere le opportunità dei mercati finanziari internazionali, con i vantaggi di un contratto di assicurazione». «Le banche puntano a muoversi e ad aprirsi all’innovazione. Ora questa tendenza si riscontra, a conferma di un processo in atto che sarà di lungo periodo», afferma Emanuele Bellingeri, responsabile per l’Italia di iShares, mentre sottolinea che l’esigenza predominante è quella di offrire un basket di Etf con un servizio di asset allocation. Continua: «La soddisfazione delle banche retail è enorme nel momento in cui ampliano l’offerta a nuovi strumenti, come agli Etf, e aprono a un concetto di asset allocation». E aggiunge: «Con questo tipo di partnership offriamo anche un’attività di formazione con la rete della banca. Ho trovato molti professionisti che hanno voglia di crescere». Bellingeri prosegue «sono arrivato in iShares nella primavera del 2008. Come gruppo, a livello strategico, abbiamo pensato di rivolgerci principalmente agli investitori istituzionali, più che ai privati. E tutto questo in un settore che era molto focalizzato su prodotti di nicchia, performance passate, leva, short. Abbiamo cominciato occupandoci di gestione patrimoniale e abbiamo spinto l’uso di Etf nell’asset allocation ragionando per accordi. Da lì abbiamo sviluppato una serie di prodotti. Ora il cliente che va in banca può comprare un fondo di Etf, una unit linked, un certificato, una gestione patrimoniale. Un sistema che gli permette di comprare l’asset allocation e pagare il servizio».

Il recente accordo con il Banco Popolare non è una novità per il gruppo che in Italia ha il 55% della quota di mercato degli Etf. Nel corso degli anni, infatti, è stato lanciato un certificato con Sparkasse, poi un prodotto conUnicredit private banking (UniCredit Green), un prodotto multiramo con Chebanca! (Risparmio Assicurato), poi certificati con Bnl retail. A seguire è partito anche un accordo con Investbanca, infine la unit linked con Banco Popolare. In cantiere c’è un’altra gestione patrimoniale in Etf «con una grande banca a fine anno o all’inizio del nuovo. E ne seguiranno altre», afferma Bellingeri, «gli Etf continuano a registrare un incremento costante che trova conferma nel crescente utilizzo da parte delle banche verso questi strumenti». In Totale iShares conta su oltre 700 fondi che consentono un’esposizione globale a diverse asset class e strategie e un patrimonio in gestione di oltre 1.000 miliardi di dollari al 30 settembre 2015. (riproduzione riservata)