Anche per lßIVASS le norme sugli sconti minimi obbligatori e sulla perequazione territoriale, contenute negli articoli 3 e 7 del disegno di legge per il mercato e la concorrenza presentano “rischi di ordine legale, di senso economico, di contraddizione con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la concorrenza e favorire gli assicurati”. 

Lo ha detto il d.g. di Bankitalia e presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, durante l’audizione alla Commissione Industria del Senato. “Un rischio è che le imprese, di fronte a costi complessivamente elevati di acquisto e gestione delle scatole nere e in un contesto di “prezzi imposti”, sviluppino una comune tendenza a ritrarsi dall’offrire questi dispositivi o a innalzare la tariffa media. Un comportamento che produce un danno sicuro per tutti gli assicurati”, ha spiegato Rossi. 

“Un altro rischio è che la Commissione europea valuti queste norme, in particolare la perequazione territoriale prevista all’art. 7, come anti-concorrenziali, in quanto potrebbero violare il principio di libertà tariffaria”. In tal caso, “la Commissione potrebbe ritenere sminuito il valore di riforma strutturale dell’intero provvedimento” e “potrebbe sindacarne la compatibilità con il diritto comunitario”. Poi, il testo attuale del disegno di legge “non specifica su quali dati e con quali metodi l’Ivass debba determinare sconti e perequazioni di prezzo”, ha concluso. 

“Più che interventi dirigisti sui prezzi, occorrerebbero degli incentivi alla diffusione nel mercato delle scatole nere, ovvero dei disincentivi al rifiutarle, da introdurre sia dal lato dell’offerta – le imprese – sia dal lato della domanda – gli assicurati”, ha detto ancora Salvatore Rossi, aggiungendo che “la diffusione delle scatole nere favorirebbe la concorrenza ma è ancora limitata e progredisce lentamente”. 

Secondo Rossi “il fatto che un guidatore bravo e prudente, che non fa mai incidenti, che accetti di montare sul suo veicolo una scatola nera, paghi un premio assicurativo molto alto solo perché è residente in un’area che le compagnie considerano a forte rischio medio, anche a causa della presenza in quell’area di un’agguerrita minoranza di guidatori imprudenti e fraudolenti, può essere fondatamente percepito come ingiusto”, conclude.