Agli imminenti rinnovi dei trattati di riassicurazione di gennaio, in cui vengono negoziati molti dei principali termini, condizioni e prezzi dei principali programmi riassicurativi del mondo, i prezzi potrebbero subire un declino superiore al 10%, secondo il broker Guy Carpenter.

Negli ultimi mesi, la maggior parte degli osservatori hanno previsto un declino dei prezzi moderato, dal 4% al 6% circa, e molti un imprevisto declino tra il 5% e il 7,5%. Tuttavia, i commenti espressi dal broker riassicurativo Guy Carpenter suggeriscono che sono possibili anche declini dei prezzi più marcati.

Ai rinnovi di gennaio, la competizione sul prezzo dovrebbe continuare ad essere un fattore prevalente. Il capitale riassicurativo tradizionale, inoltre, è ad un alto livello e non si sono verificati grandi danni al settore che abbiano drenato dal mercato una parte della capacità produttiva.

Nonostante il capitale assicurativo alternativo o proveniente da terze parti, in modo particolare quello gestito dagli amministratori delle insurance-linked securities (ILS), non cresca rapidamente, rimane ad un alto livello, garantendo un’alta competizione nelle zone in cui c’è la massima penetrazione della riassicurazione contro le catastrofi naturali.

La pressione sul mercato continuerà, sia in termini di pricing che di termini e condizioni, se nulla colpirà il mercato per ridurne la capacità in eccesso.

Nick Frankland, amministratore delegato della divisione Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) di Guy Carpenter, ha commentato qualche giorno fa al Reinsurance Symposium tenutosi a Baden-Baden: “Rimane abbondante la capacità produttiva nel mercato e i compratori continueranno a gradire molto la possibilità di scelta. Ciò sarà argomento di discussione la prossima settimana. Le compagnie di riassicurazione cercheranno di mantenere o di accrescere la propria quota di ingaggi e prevediamo qualche manovra interessante.”

È auspicabile che le compagnie di riassicurazione non continuino a competere in modo così vigoroso da portare i prezzi sotto ai livelli tecnici, o che i termini e le condizioni diventino così flessibili da permettere alle compagnie di successo di assumersi più rischi, nonostante i livelli di redditività in costante declino.

Come abbiamo scritto prima, le principali compagnie di riassicurazione stanno già testando il proprio risk management, assicurando a livelli sempre più bassi di redditività tecnica.

È di vitale importanza che questo trend non si intensifichi a tal punto da diventare una tendenza a vendere assicurazione a qualsiasi costo pur di utilizzare l’abbondante capacità del mercato.

Alcuni tra i principali manager delle insurance-linked securities con cui abbiamo parlato nelle ultime settimane sono propensi a mantenere i propri livelli di capitale e di deployment, perciò non ci aspettiamo di che vengano raccolte grandi somme di nuovo capitale. Questo fatto dovrebbe alleviare un po’ della tensione, ma i manager delle ILS vogliono che i propri attuali patrimoni di base vengano totalmente sfruttati, il che significa che ai rinnovi di gennaio sarà essenziale essere selettivi.

Secondo Frankland, i segnali indicano che stiamo per affrontare un declino dei prezzi più notevole di quello che era stato previsto: “i primi segnali indicano che, per i compratori, ci potrebbe essere una disponibilità maggiore di risparmi rispetto a quella che era stata prevista a Monte Carlo, e continuerà senza dubbio la tendenza di legare le coperture assicurative a collocamenti pluriannuali.”

Durante un’intervista con Bloomberg, Frankland ha affermato: “A Monte Carlo, abbiamo indicato con fermezza che le riduzioni del tasso nella regione si aggireranno probabilmente dal 5%-7,5% al 10%, ma potrebbero anche essere maggiori. Il mercato sta cercando di capire come quotare in questo contesto.”

A questo punto del ciclo del mercato riassicurativo, dopo anni di continui crolli dei prezzi e di ampliamento dei termini, l’attività di assumersi sempre più rischi per ritorni sul capitale (ROE- return on equity) sempre più bassi, potrebbe essere vista come assolutamente pericolosa.

Poiché i ritorni sul capitale continuano a diminuire potrebbe bastare anche solo un evento causante danni di grande impatto, o una serie di piccoli eventi aggregati, per rendere molto sospetta l’attività di underwriting di qualche compagnia, che potrebbe abbassare i propri prezzi solo per assicurarsi più ingaggi e per utilizzare la propria capacità produttiva in eccesso.

La previsione è che, nei prossimi mesi, il ritorno sul capitale delle compagnie riassicurative, che si sta già assottigliando sempre più, diminuirà ulteriormente, e c’è la probabilità che le riserve non possano più sostenere tutte le compagnie. Il ritorno sul capitale potrebbe lasciare qualche compagnia sul filo del rasoio e ogni minima perdita potrebbe bastare per farle vacillare.

Frankland ha inoltre riferito a Bloomberg che la forte attività di fusioni e acquisizioni, che si è verificata nel mercato riassicurativo, non sta riducendo l’eccedenza di capitale nel mercato.

La capacità produttiva rimane abbondante, ha affermato, aggiungendo che secondo lui questo fatto avrà un impatto sul pricing ai rinnovi dei trattati di rassicurazione di gennaio.

Con così tanto capitale presente nel settore riassicurativo, Frankland prevede un’ondata di fusioni e di acquisizioni e il proseguimento di una situazione di tensioni nel mercato.

“Non ci aspettiamo una conclusione nel breve termine dell’ondata di fusioni e acquisizioni, che si è verificata di recente, e nemmeno dell’attuale contesto di pricing,” ha commentato a Baden-Baden qualche giorno fa.

Anzi, ha accennato a Bloomberg che ora non ci sono limiti di dimensioni per quanto riguarda le fusioni e le acquisizioni nel settore riassicurativo, forse lasciando intendere che alcune delle maggiori aziende considereranno le compagnie di riassicurazione più piccole come interessanti target da “assorbire”.

Dal primo trimestre del 2015 i commentatori, i broker e i riassicuratori stessi stanno annunciando un contesto dei prezzi in mitigazione. Mentre il pricing dei catastrophe bond e di altre insurance-linked securities (ILS) sembravano aver raggiunto il loro livello minimo ai rinnovi dei trattati di riassicurazione di metà anno, il crollo dei prezzi è stato molto meno considerevole.

Guy Carpenter, tuttavia, crede che ai rinnovi di gennaio la natura competitiva del mercato riassicurativo, dove il capitale in eccesso deve essere distribuito (ma solo nella misura giusta da essere restituito agli azionisti), potrebbe causare ancora ulteriori tensioni sui prezzi.

Sembra che una certa “disciplina di underwriting” sarà l’elemento che tutte le più grandi compagnie di riassicurazione cercheranno di raggiungere nei prossimi mesi. Quelle che aumentano in modo significativo la vendita dei premi nelle linee già esistenti, o che cercheranno di riportare di nuovo i prezzi a due cifre, potrebbero essere le compagnie che si assumeranno più rischio di quello che è consigliato in un mercato così debole.

Sembra che i rinnovi dei trattati di riassicurazione di gennaio potrebbe essere un momento cruciale dell’attuale ciclo di mercato, in cui è fondamentale una disciplina di underwriting e in cui la tentazione di allentare la tensione è grande.

Questa situazione rende possibile nuove dinamiche interessanti, e avremo sicuramente molto da parlare in futuro.