di Anna Messia

La cassa che Generali  sta generando è più che adeguata per consentire alla compagnia assicurativa di mantenere la promessa di distribuire più di 5 miliardi di euro di dividendi nell’arco dei prossimi quattro anni. Ad affermarlo è stato ieri il cfo Alberto Minali presentando i risultati del terzo trimestre. «La cedola del prossimo anno dovrà aumentare (rispetto ai 934,1 milioni pagati sul bilancio 2014, ossia 0,60 euro per azione, ndr) e tutte le unità operative di gruppo stanno migliorando in termini di generazione di cassa», ha spiegato il direttore finanziario. «Quindi aumenterà la rimessa da parte delle controllate ma non ci sono né vincoli di payout né vincoli di cassa».

Guardando ai risultati del terzo trimestre, l’utile di 420 milioni è stato un po’ più basso delle attese, portando il risultato da inizio anno a 1,7 miliardi (+8,7% rispetto allo stesso periodo 2014). Ma si tratta comunque di un risultato che in nove mesi ha superato quanto fatto nell’intero 2014 e gli analisti hanno apprezzato il miglioramento della gestione assicurativa, sia nel ramo Vita sia soprattutto nel Danni, mentre la penalizzazione è arrivata dalla gestione finanziaria, con 147 milioni di impairment, di cui 15 milioni di svalutazioni per Volkswagen. 
I premi lordi complessivi hanno raggiunto i 54 miliardi (+5,1%), grazie al forte sviluppo del Vita (+7%) e alla ripresa del Danni (+3,9%). «Nel ramo Vita abbiamo proseguito il forte sviluppo dei prodotti linked (a minore assorbimento di capitale, ndr) e di quelli di puro rischio e malattia», ha sottolineato Minali, «con una raccolta netta superiore a 11 miliardi che avrà impatti molto positivi sulla redditività dei prossimi anni». Anche nel business Danni il combined ratio del gruppo guidato da Mario Greco è migliorato ulteriormente al 92,7% (-0,8%) nonostante il maggiore impatto di danni catastrofali. Il risultato operativo del settore finanziario è poi positivo grazie al contributo di Banca Generali  per 319 milioni (erano stati 291 milioni un anno prima). A sorprendere è stato però anche l’economic solvency ratio (una simulazione di Solvency II) che è migliorato di 10 punti base, al 196%. Mentre il return on equity (roe) annualizzato ha raggiunto il 13,9%, al di sopra dei target (fissati al 13%). Secondo gli esperti di Mediobanca  Securities, che hanno confermato la raccomandazione neutral e il prezzo obiettivo a 18,5 sul titolo Generali , i conti trimestrali hanno evidenziato un utile netto del 5% al di sotto del consenso ma un economic solvency decisamente migliore del previsto (196% contro 189%). Per quanto riguarda le previsioni di chiusura dell’anno, Minali si è detto fiducioso di poter terminare il 2015 con un utile «significativamente superiore a quello del 2014 anche per effetto del buon contributo che ci attendiamo dall’ultimo trimestre dell’anno. (riproduzione riservata)