di Paola Valentini

Raccolta positiva a quota 5 miliardi in ottobre per l’industria italiana del risparmio gestito, ma in calo rispetto agli 8,7 miliardi di settembre. Quanto basta però per portare il patrimonio gestito a 1.816 miliardi di euro, mettendo a segno un nuovo massimo storico anche grazie all’effetto-rendimenti, visto che il mese scorso si è chiuso con performance in ripresa per i mercati finanziari.

Il saldo della raccolta da inizio anno sale a 126 miliardi, sempre più vicino al traguardo dei 133 miliardi messo a segno in tutto il 2014. A trainare i flussi a ottobre sono stati i fondi aperti, che con 2,8 miliardi ha realizzato un risultato in linea con quello di settembre, mentre i mandati istituzionali con 2,2 miliardi hanno visto rallentare la raccolta rispetto ai 5,88 miliardi di settembre. Da segnalare che ottobre è stato il mese in cui molte banche sono state impegnate nell’ipo di Poste Italiane , dunque il rallentamento della raccolta dei fondi potrebbe essere spiegato con la maxi-privatizzazione del gruppo guidato da Francesco Caio, che ha drenato molti risparmi. Bisognerà quindi vedere come nei prossimi mesi evolveranno i flussi per verificare se il boom dei fondi, sostenuto dalla spinta commerciale delle banche, si stia esaurendo o meno.

Tornando ai dati di ottobre dei fondi aperti, da sottolineare la forte ripresa degli azionari, che hanno chiuso il mese con una raccolta di 1,6 miliardi, rispetto ai 70 milioni di settembre (7,9 miliardi da inizio anno). È il segno che i risparmiatori hanno con tempismo approfittato del rimbalzo delle borse in ottobre uscendo anche dai fondi monetari, il cui saldo è in rosso per 405 milioni e che nei mesi precedenti avevano registrato una buona raccolta. Continua a dominare la raccolta dei fondi flessibili, seppur in flessione a 2,7 miliardi dai 3,3 miliardi di settembre. Sempre negativi i flussi negli obbligazionari (-1,27 miliardi dopo i -1,3 di settembre). Mentre i bilanciati rialzano la testa e incassano una raccolta di 269 milioni (-313 milioni in settembre), sostenuti da quei risparmiatori che con prudenza ricominciano a mettere un piede in borsa.

Quanto ai singoli gruppi, primo per raccolta a ottobre è stato Pioneer Investments (gruppo Unicredit ) con 1,1 miliardi. «Questo risultato», ha commentato il ceo Giordano Lombardo, «è l’ultimo di una lunga serie positiva e porta il dato di raccolta Italia dall’inizio dell’anno a 15,7 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso l’incremento della raccolta netta globale è di oltre il 30%. Parallelamente il patrimonio gestito complessivo arriva a sfiorare i 225 miliardi, segnando un +11,9% rispetto all’inizio dell’anno e confermando il ruolo di Pioneer Investments fra i leader di mercato dell’asset management globale. Il risultato di ottobre», ha proseguito Lombardo, «conferma la validità delle nostre scelte strategiche di investimento, volte da un lato a offrire soluzioni su misura per specifiche esigenze dei risparmiatori e dall’altro a gestire i rischi di portafoglio in ogni fase di mercato e soprattutto nelle situazioni caratterizzate da volatilità sostenuta». Secondo per raccolta netta è il gruppo Generali  con 918 milioni, seguito Anima Holding  con 843 milioni. Da segnalare invece il dato negativo di Intesa Sanpaolo , che ha chiuso il mese con un saldo di -1 miliardo, di cui -668 milioni relativi a Eurizon Capital e -361 milioni imputabili a Banca Fideuram. (riproduzione riservata)