di Luciano Mondellini

Exor 

ha chiuso ieri in un tempo record (non più di qualche ora) un collocamento privato da oltre 500 milioni che ha messo sul mercato 12 milioni di azioni proprie (il 4,87% del capitale della holding) e che riveste un duplice significato per la società di investimenti di John Elkann: rafforzare la struttura finanziaria di Exor  in vista dell’esborso previsto per l’acquisizione (già definita) della società di riassicurazione PartnerRe e incrementare la presa della dinastia Agnelli/Elkann sulla stessa holding.

Nella serata di ieri, infatti, Exor  (che al momento dell’avvio dell’operazione aveva il 9,7% in azioni proprie) ha annunciato l’avvio del collocamento di 12 milioni di azioni proprie (pari al 4,87% del capitale sociale emesso) attraverso un processo di accelerated book building riservato a investitori istituzionali.

La società ha spiegato che l’operazione ha lo scopo di migliorare ulteriormente la struttura finanziaria di Exor  per una gestione prudente e di lungo termine delle proprie risorse. In altri parole, al di là delle dichiarazioni ufficiali, significa che Exor  ha voluto fare cassa per finanziare l’acquisizione da 6,9 miliardi di dollari della società di riassicurazione PartnerRe. Questa operazione, secondo i termini dell’intesa raggiunta nei mesi scorsi, dovrebbe concludersi con un indebitamento per Exor  di circa 2,5 miliardi. 
In questo senso le munizioni raccolte ieri sono fieno in cascina per ridurre il debito nell’ottica di mantenere il credit rating investment grade (BBB+ da Standard&Poor’s) che contraddistingue ora la holding

L’operazione di ieri inoltre avrà anche come risultato un rafforzamento della dinastia Agnelli/Elkann nella holding; la Giovanni Agnelli sapaz, la cassaforte di casa Agnelli che controlla Exor  con il 51,4%, e altri due investitori privati (esponenti di dinastie industriali non italiane che sono soci in Exor con orizzonte di lungo termine) hanno manifestato il proprio interesse nel collocamento (curato in qualità di joint bookrunner da Citigroup, Deutsche Bank , Mediobanca  e Morgan Stanley) e hanno assunto l’impegno ad acquistare, nel contesto e al medesimo prezzo del collocamento, azioni per un controvalore di 50 milioni ciascuno per un ammontare complessivo di 150 milioni. I nuovi azionisti, tra l’altro, diventeranno soci indiretti di Ferrari dopo lo scorporo del Cavallino da Fiat previsto per l’inizio del prossimo anno.

Sempre ieri, intanto, parlando al Politecnico di Torino, Elkann ha spiegato che il processo di acquisizione di Partner Re sta andando bene e l’operazione sarà chiusa probabilmente entro il primo trimestre del 2016. «Noi stiamo lavorando per il completamento dell’acquisizione di Partner Re. Dovremo riuscire a chiudere entro il primo trimestre dell’anno prossimo. Dopo lo spin off di Ferrari a gennaio, Partner Re diverrà l’attivo più importante come valore che Exor  avrà in portafoglio», ha spiegato il numero uno della holding. (riproduzione riservata)