di Rebecca Cardi

Eurizon Capital (gruppo Intesa Sanpaolo ) ha chiuso i nove mesi con un utile netto di 343,1 milioni, in aumento del 78% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il margine da commissioni, come si legge in una nota, si è attestato a 482,6 milioni (+44%), mentre il patrimonio gestito ha superato i 260 miliardi (+13% da inizio anno) a fronte di una raccolta che è rimasta su valori positivi.

Capital e le sue controllate in Italia e all’estero hanno infatti registrato nel trimestre afflussi netti per 4,3 miliardi, portando il risultato cumulato da inizio anno a superare i 30 miliardi. Sulla base dei dati Assogestioni, in Italia Eurizon Capital rimane al vertice della classifica, accentrando il 26% della raccolta netta nei primi nove mesi del 2015. Nel frattempo ieri Eurizon Capital e Slj Macro Partners hanno raggiunto un accordo di partnership strategica per lo sviluppo del business dell’asset management nel Regno Unito. SljMp fornisce servizi di gestione delle valute e servizi di investimento e consulenza con approccio macro-top down e a fine settembre scorso aveva un patrimonio di oltre 1 miliardo. La partnership prevede la compartecipazione di Eurizon Capital (65%) e dei partner fondatori di SljMp (35%) Stephen Li Jen e Fatih Yilmaz in una struttura societaria con sede a Londra in cui confluiranno le attività dell’attuale SljMp e attraverso la quale verranno sviluppate nuove iniziative di crescita. «Nell’ambito di un contesto competitivo sempre più globale, che richiede la creazione di team gestionali di talento e di elevato standing, questa operazione permette l’ingresso a Londra di Eurizon Capital tramite una partnership con una società eccellente, quale Slj Macro Partners, e con professionalità di primissimo livello», ha commentato Tommaso Corcos, chief executive officer di Eurizon Capital Sgr. «La complementarietà dei nostri modelli di business e la qualità delle nostre persone consentono grandi prospettive di crescita e di generazione di valore». La divisione asset management del gruppo Intesa Sanpaolo  è stata supportata nell’operazione da PricewaterhouseCoopers e dallo studio legale Chiomenti (sede di Londra), rappresentato dai partner Massimiliano Nitti e Christopher Mullen. (riproduzione riservata)