di Anna Messia

I nove mesi si sono chiusi in crescita, con un utile consolidato di 311,4 milioni, salito del 26% rispetto al settembre 2014. E a parte un rallentamento della raccolta a ottobre (il cui dato sarà annunciato lunedì), Mediolanumpromette un fine d’anno sprint, che consentirà di staccare cedole più ricche, come racconta l’amministratore delegato, Massimo Doris, in questa intervista a MF-Milano Finanza.

Domanda.

Partiamo dai numeri che avete pubblicato ieri annunciando l’anticipo di dividendo di 16 centesimi per azione.

Risposta. L’utile netto in crescita è la riprova della sostenibilità del modello di business del gruppo e della validità della strategia di investimento proposta al cliente. La raccolta netta di Banca Mediolanum è stata in particolare positiva per 3,015 miliardi, leggermente superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso che già era stato da record. La raccolta netta positiva ha quindi sostanzialmente compensato gli effetti della volatilità registrata dai mercati finanziari.

D. Ma come fare per evitare gli effetti negativi di tassi d’interesse ai minimi storici per così a lungo?

R. Da una parte c’è inevitabilmente un effetto negativo che provoca un calo dei margini d’interesse ma dall’altra i clienti sono più propensi a cercare nuove forme d’investimento che facciano salire un po’ i rendimenti.

E per chi si occupa di raccolta di risparmio come noi alla fine il saldo netto è positivo.

D. Com’è andata a ottobre?

R. Abbiamo registrato una raccolta un po’ inferiore alle nostre aspettative per motivi che potremmo definire amministrativi. La rete nelle scorse settimane era impegnata in un processo di digitalizzazione che ha distolto un po’ l’attenzione dalla raccolta e a ottobre ci sono state 120 profilazioni di clienti (per la Mifid, ndr) che erano arrivate a scadenza, a dispetto di una media mensile di 15-20 mila. Fenomeni che hanno rallentato l’attività. Ma ci aspettiamo un buon recupero a novembre e dicembre per chiudere l’anno in crescita rispetto al 2014.

D. Con dividendo più alto dei 27 cent dello scorso anno?

R. Le premesse ci sono. In nove mesi abbiamo raggiunto un utile di oltre 311 milioni rispetto ai 320 milioni complessivi del 2014. Abbiamo già alzato l’anticipo di dividendo a 16 centesimi rispetto ai 15 dell’anno scorso e contiamo di aumentare anche il saldo finale.

D. Guardando i risultati dei nove mesi emerge però un rallentamento di Banca Esperia che a settembre ha chiuso in utile per 5,4 milioni, rispetto agli 8,7 milioni dello stesso periodo 2014. Come mai?

R. L’anno scorso c’erano state plusvalenze straordinarie ma le masse sono in crescita del 4% a 16,6 miliardi.

D. A che punto è la fusione di Mediolanum in Banca Mediolanum?

R. Sta proseguendo come previsto con l’obiettivo di chiudere entro l’anno. Abbiamo avuto 54 mila richieste di recesso che rappresentano un’occasione d’acquisto visto che il prezzo fissato è di 6,6 euro rispetto a oltre 7 euro del titolo in borsa.

D. E il riassetto azionario con la probabile uscita di Fininvest?

R. Come abbiamo già dichiarato saremmo pronti a prendere un altro 3-4%, ma c’è un ricorso pendente al Consiglio di Stato. (riproduzione riservata)