Il valore netto degli asset (nav) sale a 11,1 mld. A fine settembre in cassa 1,17 miliardi di liquidità netta L’assemblea del riassicuratore statunitense convocata per il 19 novembre per dare l’ok all’acquisizione

di Andrea Di Biase

Il gruppo Exor  ha chiuso i nove mesi del 2015 con un utile netto consolidato di 611 milioni di euro, in crescita rispetto ai 142 milioni dello stesso periodo del 2014. L’incremento deriva principalmente dall’aumento delle plusvalenze nette per 626,2 milioni, di cui 522,1 relativi alla cessione di Cushman & Wakefield, in parte compensato dal calo nella quota del risultato delle partecipate (99 milioni) e dall’incremento degli oneri finanziari netti (34,8 milioni).

Nel terzo trimestre l’utile del gruppo Exor , presieduto da John Elkann, è stato di 391,7 milioni contro gli 84,6 milioni di un anno prima. A fine settembre il net asset value (nav) di Exor  era pari a 11,13 miliardi di euro, con un progresso del 9,5% rispetto ai 10,16 miliardi di fine 2014. Il patrimonio netto consolidato ammonta a 8,8 miliardi di euro, in crescita di 810 milioni rispetto ai 7,9 miliardi di fine 2014. La posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 1,17 miliardi, con un incremento di 609 milioni rispetto a fine 2014.

Per quanto riguarda invece l’investimento in Partner Re, la società ha fatto sapere che il 14 settembre è terminato il periodo di «go shop», durante il quale PartnerRe non ha ricevuto offerte concorrenti all’operazione Exor . Il gruppo riassicurativo statunitense ha pertanto convocato l’assemblea straordinaria degli azionisti per il 19 novembre, con all’ordine del giorno la votazione della fusione per incorporazione di Pillar (società interamente controllata da Exor ) in PartnerRe.

Il perfezionamento dell’operazione è atteso non oltre il primo trimestre del 2016, subordinatamente all’ottenimento della necessaria approvazione da parte degli azionisti di PartnerRe e delle autorizzazioni di legge e al verificarsi delle altre consuete condizioni per il closing.

Exor  ha infine ricordato che il 16 ottobre scorso, in linea con quanto annunciato il 12 agosto, la società ha perfezionato l’acquisizione di 6,3 milioni di azioni ordinarie (pari al 27,8% della categoria) e di 1,26 milioni di azioni speciali B (100% della categoria) del gruppo The Economist da Pearson Group per un controvalore complessivo di 287 milioni di sterline (392,5 milioni di euro). Exor  è ora il principale azionista di The Economist ed è destinata a crescere fino al 43,4% del capitale. Gli analisti di Equita per la fine di quest’anno si aspettano un utile netto di Exor  in aumento a 1,17 miliardi e un dividendo in linea con quello del 2014 (35 centesimi di euro). (riproduzione riservata)