L’amministratore delegato Carlo Messina non esclude un’extra cedola per Intesa Sanpaolo e il titolo, dopo uno sbandamento iniziale (-3,77%) legato alla delusione sul fronte dei ricavi trimestrali inferiori alle attese, ha ridotto le perdite archiviando la giornata con un ribasso contenuto all’1,13%. «È chiaro che i risultati sono così buoni che siamo nella posizione di essere in linea con le attese del mercato», ha dichiarato Messina. «Il ceo è pronto a pagare un dividendo extra alla luce dei risultati che abbiamo, ma dobbiamo avere una decisione da parte del board».

L’a.d. ha ricordato che l’impegno assunto in passato dalla banca era quello di pagare 2 miliardi di dividendi, ma ora, visti gli ottimi risultati, Ca’ de Sass ha a disposizione una certa flessibilità. Proprio 2 miliardi corrispondono all’importo minimo che Intesa Sanpaolo pagherà quest’anno: «Probabilmente siamo l’unica banca in Europa pronta a pagare cedole in contanti ai propri soci, e non a chiedere loro soldi».

Quanto ai risultati economici, Intesa Sanpaolo ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 2,726 miliardi, più che raddoppiati rispetto agli 1,203 mld di dodici mesi prima, segnando il dato più elevato dal 2008. Messina ha inoltre posto l’accento sul continuo miglioramento nel flusso dei crediti deteriorati e non si è detto in alcun modo preoccupato dagli esiti degli Srep, le valutazioni condotte dalla Bce: «Abbiamo ricevuto una draft letter dalla Bce. Non siamo autorizzati a dire l’esito, ma posso dirvi che rimaniamo con un significativo eccesso di capitale».

Nel periodo gennaio-settembre le commissioni nette sono cresciute del 12,6% a 5,578 miliardi. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 26% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito è balzata del 36,4%. Il risultato della gestione operativa è migliorato del 12,8% a 7,276 miliardi. Il common equity ratio si è attestato al 13,4%, mentre il Tier 1 ratio è al 14,3% (14,2% a fine 2014). Il rapporto cost-income è del 46,5%, tra i migliori nell’ambito delle principali banche europee. Risultano in calo le rettifiche nette su crediti (-32,4% a 2,383 mld).

Intesa ha erogato circa 34 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine, con oltre 29 mld in Italia (+51%). Per il 2015 il gruppo prevede una crescita dei proventi operativi netti favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile.

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