di Anna Messia

La raccolta è stazionaria, a 4,23 miliardi (+1,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso), ma l’utile netto diCattolica Assicurazioni  nei primi nove mesi dell’anno è salito del 20,5% a 100 milioni nonostante svalutazioni per circa 30 milioni effettuate sulle partecipazioni bancarie.

In particolare sulla quota (meno dell’1%) detenuta nella Popolare di Vicenza, svalutata di circa 20 milioni, cui si aggiungono le minusvalenze su Veneto Banca e altre partecipazioni. «Le svalutazioni sono state però compensate dal buon risultato degli investimenti», osserva Giovan Battista Mazzucchelli, amministratore delegato di Cattolica. E il presidente Paolo Bedoni punta l’attenzione sulla «solidità patrimoniale e finanziaria disegnata dai fondamentali del bilancio» della compagnia assicurativa veronese. Il combined ratio del ramo Danni è risultato pari al 92,5%, mentre il margine di solvibilità (Solvency I) si è attestato a 1,96 volte, il minimo regolamentare. Per quanto riguarda il ramo Vita, la raccolta da lavoro diretto è scesa del 3,4% a poco meno di 2,8 miliardi e prosegue l’impegno commerciale «per focalizzare il business mix verso prodotti a minor assorbimento di capitale», ha aggiunto l’ad, «con una forte crescita del ramo III, in aumento del 145%, e una contrazione nei rami tradizionali, I e V, del 16,3%».
Tanto che nei nove mesi la quasi totalità delle nuove emissioni di polizze Vita rivalutabili collocate dalla società presenta tassi minimi garantiti pari a zero. «Abbiamo volutamente un po’ rallentato la raccolta Vita per riequilibrare il boom dello scorso anno», ha spiegato Mazzucchelli, «lavorando per riposizionare la tipologia di prodotti verso il ramo terzo che continuerà a crescere ancora». Quanto alle previsioni per fine anno, la compagnia stima che nell’ultimo trimestre «perdurerà la situazione di elevata competitività del settore, in particolare per il ramo Rc Auto», ma è comunque pronta a confermare «il miglioramento dell’andamento della gestione assicurativa, a meno di avvenimenti oggi imprevedibili». (riproduzione riservata)