di Gabriele Ventura  

 

Al via l’iscrizione d’ufficio di 50 mila avvocati in Cassa forense. L’operazione, denominata «cittadinanza previdenziale», è stata avviata ieri dall’ente, con l’iscrizione, da parte della giunta esecutiva, di circa 40 mila professionisti. E si completerà, tra dicembre 2014 e gennaio 2015, con l’inclusione di altri 10 mila avvocati che richiedono invece un’istruttoria più complessa (si veda ItaliaOggi del 10 ottobre scorso).

Lo ha comunicato, con una nota, la stessa Cassa forense agli iscritti. A seguito dell’entrata in vigore del regolamento di attuazione dell’art. 21, commi 8 e 9 della legge n. 247/2012, la Cassa sta infatti procedendo d’ufficio alle nuove iscrizioni di tutti gli avvocati iscritti agli albi forensi, senza alcuna necessità di presentazione della domanda da parte dei diretti interessati. A seguito dell’adozione della delibera, la Cassa comunicherà poi agli interessati, a mezzo Pec o raccomandata, l’avvenuta iscrizione, con il relativo conteggio dei contributi minimi dovuti per gli anni 2014 e 2015 e le istruzioni per i versamenti, che avverranno in modo dilazionato nel corso del 2015. L’eventuale cancellazione dagli Albi forensi, comunica ancora la Cassa, dovrà avvenire entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione di iscrizione alla Cassa, come previsto dalla normativa transitoria (art. 12). In questo caso, non sono dovuti i contributi minimi 2014 e 2015, ma solo il contributo integrativo nella misura del 4% del volume di affari effettivamente prodotto. Chi invece opterà per il mantenimento dell’iscrizione potrà, su base volontaria, entro sei mesi dalla ricezione della comunicazione di avvenuta iscrizione, richiedere la retrodatazione dell’iscrizione per il periodo di praticantato (massimo cinque anni), per i primi tre anni di iscrizione all’albo e per il 2013. Entro lo stesso termine, si legge nella comunicazione, sarà anche possibile, in caso di avvocati ultraquarantenni, chiedere gli ulteriori benefici previsti dall’art. 4 del regolamento (attraverso il pagamento di una speciale contribuzione pari al doppio dei contributi minimi, soggettivo e integrativo, in misura piena, dell’anno di decorrenza della iscrizione per ciascun anno a partire da quello del compimento del 39° anno di età fino a quello anteriore alla decorrenza di iscrizione, entrambi inclusi). «Sarà così data piena cittadinanza previdenziale», conclude il presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano, «in conformità al dettato legislativo, a tutti gli iscritti agli albi forensi, che potranno così godere di tutte le coperture assistenziali assicurate dalla Cassa (indennità di maternità, polizza sanitaria di base, assistenza in caso di bisogno o per inabilità temporanea ecc.), fruire delle convenzioni in essere e, in prospettiva futura, avvalersi di una tutela previdenziale completa, adeguata e garantita nel tempo dalla solidità finanziaria dell’ente». Ricordiamo che il regolamento di attuazione dell’art. 21, commi 8 e 9 del nuovo ordinamento forense, è stato pubblicato sulla G.U. n. 192 del 20 agosto 2014, e dispone che l’iscrizione alla Cassa è obbligatoria per tutti gli avvocati iscritti agli albi professionali forensi.

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