di Daniele Cirioli  

 

Via libera all’azione di rivalsa dell’Inps sulle prestazioni erogate agli invalidi civili. Pensioni, assegni e indennità, se liquidate in conseguenza di fatti illeciti di terzi (per esempio in seguito a un incidente stradale), sono recuperate dall’Inps nei confronti del terzo responsabile civile e della compagnia di assicurazione. La segnalazione che la patologia dipende da fatto causato da terzi può essere fatta dal medico certificatore, dallo stesso invalido all’atto della richiesta della prestazione o dalla commissione medica integrata che ne valuta la spettanza. A spiegarlo, tra l’altro, è l’Inps nella circolare n. 152 di ieri.

La procedura. La procedura di recupero, introdotta dall’articolo 41 del collegato lavoro (legge n. 183/2010), è strutturalmente collegata, spiega la circolare, a quella per la gestione delle domande di riconoscimento d’invalidità civile, cecità e sordità. E la segnalazione che la patologia dipende da un fatto causato da terzi può essere fatta in qualsiasi fase della procedura. Innanzitutto, dunque, è il medico certificatore che, attraverso le consuete operazioni di compilazione del certificato medico on-line, può indicare l’eventuale responsabilità di terzi della condizione invalidante dell’assistito. In particolare, può in questa sede segnalare che «Per gli effetti di cui all’art. 41, legge n. 183/2010, una o più infermità, per le quali si chiede il riconoscimento dello stato invalidante, potrebbero dipendere da fatto illecito di terzi». In secondo luogo, la segnalazione può essere fatta dallo stesso cittadino che fa richiesta di una prestazione d’invalidità civile in sede di compilazione della domanda (o dal patronato, per esempio, che assiste il cittadino nella compilazione dell’istanza). In tal caso, precisa l’Inps, la segnalazione di «possibile responsabilità di terzi quale causa della condizione invalidante del soggetto che effettua la domanda» può avvenire a prescindere dalla presenza o meno di analoga indicazione nel certificato medico. Infine, la segnalazione può arrivare in ultima fase dalla commissione medica integrata Cmi-Asl, in fase di prima visita del cittadino richiedente la prestazione. In tal sede, in particolare, la commissione avrà la possibilità di confermare la segnalazione di possibile responsabilità di terzi effettuata dal medico o dal cittadino, di non-confermarla o di inserirla ex novo, qualora ne ravvisi l’opportunità.

Prescrizione. L’azione di rivalsa, per essere efficace, deve essere tempestiva e rispettare la prescrizione i cui termini sono dettagliati dall’Inps per i casi più ricorrenti (si veda tabella).

Un esempio. A quanto ammonta il recupero? L’Inps spiega che è pari al valore capitale attuale del costo che sostiene per erogare la prestazione. Che si ottiene dal prodotto tra l’importo della prestazione, il numero di mesi di erogazione in un anno e un coefficiente fisso, rilevabile dalle tabelle del decreto 19 marzo 2013. Un esempio. In seguito ad incidente d’auto, un ragazzo di 15 anni è riconosciuto invalido civile totale e gli viene assegnata l’indennità di accompagnamento. L’importo che la compagnia di assicurazione deve rimborsare all’Inps è di 181.993,26 euro (pari al prodotto tra l’importo della prestazione, 504,07 euro nel 2014, il numero di mensilità per cui è erogata, 12, e il coefficiente prestabilito dalla legge: 30,0873).

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