Unipol ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 431 milioni, in aumento del 18,7% su base annua. La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è ammontata a 13.356 milioni (+9,6%). Gli investimenti finanziari assicurativi del gruppo hanno ottenuto un rendimento pari a circa il 4,6% degli asset investiti. Al contempo è stata ulteriormente ridotta l’esposizione verso titoli strutturati di livello 2 e 3 per complessivi 1,5 miliardi di euro, realizzando una plusvalenza complessiva di 10 milioni.

La raccolta Danni del lavoro diretto si è attestata a 6.479 milioni (-8,2%). Sulla base di dati gestionali, la variazione stimata della raccolta diretta Danni nei nove mesi si sarebbe attestata intorno al -6,4%, in linea con il dato registrato a fine giugno. Alla raccolta Danni contribuiscono il gruppo UnipolSai, con 6.052 milioni, e le altre compagnie direttamente controllate da Unipol gruppo finanziario (UniSalute, Linear e Arca ass.) con 427 milioni. La raccolta dei premi Auto è stata pari a 3.946 milioni (-11,7%).

Nel comparto Vita la raccolta diretta ha raggiunto 6.877 milioni, in crescita del 33,9% sui primi nove mesi del 2013. Per quanto riguarda il settore bancario, il risultato ante imposte è stato positivo per 22 milioni (-192 milioni nel 2013). Il risultato netto è ammontato a 7 milioni (-147 mln).

Intanto l’Antitrust ha trasmesso a Unipol il provvedimento di conclusione del procedimento di inottemperanza avviato lo scorso 19 febbraio, al temine del quale «ha ritenuto non sussistenti i presupposti per l’erogazione di alcuna sanzione. Il procedimento di infrazione era stato aperto perché Unipol non aveva ottemperato nei tempi previsti alla richiesta di cessione di quote di mercato che le era stata rivolta nel 2012, così da avviare la fusione in Unipolsai di Unipol assicurazioni e delle società che facevano capo ai Ligresti.

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