Quali sono gli obiettivi che un fondo pensione deve perseguire? È l’interrogativo che si è posto un tavolo di lavoro ad hoc promosso da Mefop con la partecipazione dei fondi pensione. Viene rammentato che il punto di partenza per determinare l’obiettivo della gestione finanziaria di un fondo pensione dovrebbe essere l’analisi della popolazione di riferimento. Nonostante tutti i fondi dichiarino di puntare alla copertura pensionistica dei lavoratori, intesa come un livello soddisfacente di tasso di sostituzione complessivo, gli obiettivi effettivamente perseguiti si discostano spesso da tali propositi. Partendo dai fondi pensione ad adesione individuale che non avendo una popolazione chiusa preferiscono puntare a un’offerta differenziata. Con riferimento ai fondi pensione negoziali, prosegue il Mefop, si osserva la tendenza a conservare quanto già strutturato. Solo pochi fondi hanno studiato la popolazione di riferimento o tutti gli iscritti, senza considerare il comparto scelto, allo scopo di identificare diversi casi-tipo rappresentativi della platea o di particolari scenari su cui effettuare un’analisi approfondita del fabbisogno. La maggioranza dei fondi ha preferito invece partire dai singoli comparti già attivi, considerando gli iscritti come popolazioni a se stanti, individuando un caso tipo per ogni linea di investimento. Quali sono i rischi? Questa scelta, se da un lato consente al fondo di considerare soggetti già in fase di accumulo, dall’altro comporta in molti casi un’eccessiva omogeneità nelle caratteristiche e quindi nei bisogni dei soggetti-tipo. Un ulteriore aspetto è rappresentato dal fatto che la quasi totalità dei fondi ha utilizzato le indagini della Ragioneria Generale dello Stato per il calcolo dei tassi di sostituzione di primo pilastro, senza effettuare una stima al proprio interno. Si tratta di un’impostazione che semplifica il processo e si basa su calcoli certificati, ma impedisce al fondo pensione di avere piena contezza delle variabili che influenzano i risultati, con il rischio di creare incongruenze rispetto alle ipotesi alla base della stima relativa alla copertura aggiuntiva offerta dal fondo pensione. L’analisi della popolazione, viene osservato, dovrebbe puntare a prevedere un adeguato tasso di copertura per il maggior numero di potenziali aderenti e non semplicemente considerare le scelte già effettuate dagli iscritti. Altro passaggio importante è infine la quantificazione del bisogno previdenziale degli iscritti, con una stima della data attesa di pensionamento e del livello di copertura e con uno step successivo rappresentato dall’impostazione della politica di investimento. (riproduzione riservata)