di Paola Valentini

La raccolta del risparmio gestito nel 2014 ha superato il muro dei 100 miliardi di euro. In base ai dati Assogestioni, i flussi di ottobre sono stati pari a 12,4 miliardi, portando il totale dei 10 mesi a 110,5 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 62,5 miliardi di tutto il 2013. Per trovare un dato più elevato bisogna tornare indietro al 1998, quando la raccolta dei soli fondi comuni era stata di 167 miliardi, il massimo storico. 
A trainare il bilancio sono proprio i fondi aperti che nel mese hanno messo a segno afflussi per 7,4 miliardi per un totale di 76 miliardi da inizio anno, a fronte dei 46,5 miliardi del 2013. Le gestioni di portafoglio hanno attirato 4,9 miliardi in ottobre e 33,9 miliardi da gennaio (erano stati 15,9 miliardi in totale nel 2013). Grazie all’effetto raccolta e alle performance ottenute, il patrimonio gestito è salito al record di 1.536 miliardi: 663 miliardi si riferiscono ai fondi aperti e 829 miliardi alle gestioni di portafoglio.

Quanto ai fondi aperti, gli investitori continuano a puntare sui flessibili. Questi comparti, che danno carta bianca al gestore di spaziare tra le varie asset class, hanno realizzato in ottobre una raccolta di 2,2 miliardi, ovvero 36,3 miliardi da gennaio. Ma sul mese scorso va anche segnalato un ritorno di interesse sui prodotti obbligazionari che con 3,5 miliardi sono stati la categoria che ha raccolto di più nel mese. Nei dieci mesi i fondi obbligazionari hanno attirato 24,7 miliardi. Debole, invece, la raccolta degli azionari che ancora non riescono a decollare veramente; in ottobre hanno visto i flussi fermarsi a 260 milioni con un totale da gennaio positivo per soli 7,7 miliardi. Un po’ più forte il ritmo di crescita dei fondi bilanciati che hanno chiuso il mese con 899 milioni (8,9 miliardi da gennaio), mentre continuano a soffrire i fondi hedge che in ottobre hanno registrato un rosso di raccolta pari a 52 milioni e da inizio anno hanno registrato flussi per 832 milioni.

Sul fronte del passaporto dei fondi aperti, i prodotti di diritto italiano hanno ottenuto 3,1 miliardi, i fondi e le sicav di diritto estero 4,3 miliardi. Anche da gennaio a fine ottobre si conferma la supremazia della raccolta dei fondi esteri (46,1 miliardi) rispetto agli italiani (29,8 miliardi).

Quanto alle singole società di gestione nel mese di ottobre ha trovato conferma il brillante andamento della raccolta di Eurizon Capital che è prima per flussi netti con 3,5 miliardi. Aggiungendo i denari raccolti da Banca Fideuram (95 milioni), il gruppo Intesa Sanpaolo  segna un risultato di 3,6 miliardi. Seguono Pioneer che ha registrato afflussi per 1,97 miliardi e il gruppo Generali  con 796 milioni. Tra le società di gestione e reti quotate Anima Holding  ha chiuso il mese con un bilancio di 382 milioni, Azimut  con 275 milioni e il gruppo Mediolanum  con 258 milioni. I big esteri vedono invece sul podio Amundi con 755 milioni, Deutsche Asset and Wealth Management con 697 milioni e Schroders con 450 milioni. Tra le altre case internazionali di rilievo, Franklin Templeton ha avuto una raccolta negativa (-48 milioni) ma si conferma comunque il primo gruppo estero per patrimonio gestito in Italia in fondi aperti con asset per 27 miliardi. Resta ben intonata l’attività di Invesco che continua a scalare posizioni nella classifica dei maggiori gestori esteri e con una raccolta di 183 milioni ha raggiunto un patrimonio (tutto in fondi aperti) di 14,9 miliardi. Bene anche Jp Morgan Asset Management con flussi per 352 milioni e masse per 19,8 miliardi, che fanno riferimento sempre ai soli fondi aperti. (riproduzione riservata)