di Anna Messia

Ci sarà tutta la prima linea dei manager all’Investor Day che Generali terrà oggi a Londra. Oltre al ceo Mario Greco, a presentare i nuovi obiettivi del gruppo assicurativo triestino ci saranno il cfo Alberto Minali, il ceo di Generali Italia Philippe Donnet, quello della Germania Dietmar Meister e il numero uno della Francia Eric Lombard. 
Presente anche Luciano Cirinà, ex numero uno di Generali Vienna e da marzo 2013 capo di Generali Ppf Holding, società che raccoglie tutte le partecipate del gruppo nell’Est Europa. Gran parte degli obiettivi triennali che Greco aveva indicato al mercato due anni fa è stata già raggiunta o è ormai a portata di mano. Come nel caso dell’obiettivo 2015 per Solvency 1, con Generali che aveva promesso di superare nel triennio il 160%, soglia già raggiunta a settembre scorso. Anche l’obiettivo di un Roe superiore al 13% è ormai vicino, considerando che a fine novembre era aumentato di 80 punti base rispetto a dicembre 2013, toccando quota 12,1%. Stesso discorso per il maxi-piano di cessioni di asset non core, proseguito a passo spedito con la dismissione dell’israeliana Migdal, delle attività riassicurative in Usa, delle minority in Messico, di Fata (passata a Cattolica), del 12% di Banca Generali e di Bsi, per un totale di 3,7 miliardi. Il mercato ha gradito tali operazioni: gli operatori esteri dal 2012 a oggi hanno aumentato il peso passando dal 26,6 al 37,11% del capitale. 
Oggi intanto il mercato attende chiarimenti sulla nuova politica dei dividendi, dopo che il gruppo ha annunciato di essere pronto a superare la soglia del 40%, senza dare indicazioni più precise. Ieri infine è stata siglata una partnership con la compagnia sudafricana Discovery per il lancio di un nuovo modello assicurativo nel settore delle polizze sanitarie, che incoraggia e premia gli utenti che seguono uno stile di vita sano. Si tratta di un modello che ha avuto successo non solo in Sudafrica, ma anche nel Regno Unito o negli Stati Uniti e ora Generali sarà il tramite per lo sbarco di questo modello anche nel resto d’Europa. Si parte da Germania, Francia e Austria e poi ovviamente toccherà all’Italia. (riproduzione riservata)