Generali ha effettuato il collocamento di nuovi titoli perpetui per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di Euro. L’emissione, destinata agli investitori istituzionali, ha raccolto ordini per 3,1 miliardi.

Attraverso la nuova emissione obbligazionaria, la compagnia intende rifinanziare l’offerta di riacquisto – comunicata lo scorso 6 novembre, in sede di presentazione dei risultati del terzo trimestre in data 6 novembre 2014 – su tre serie di titoli perpetui con prima data di call nel 2016 e 2017 emesse da Generali Finance B.V. e garantite da Assicurazioni Generali. Alla conclusione dell’offerta l’ammontare nominale complessivo di tutti i titoli conferiti ammontava a 2,01 miliardi di Euro, che rappresenta approssimativamente il 59% dell’ammontare nominale in circolazione (pari a 3,42 miliardi).

In conformità con i termini e le condizioni dell’Invito, Generali accetterà in acquisto un ammontare nominale complessivo di 1,36 miliardi di Euro dai portatori delle tre serie di titoli.

Nel frattempo, dopo il clamore sollevato da Carlo Cimbri con l’annuncio dell’uscita di UnipolSai da Ania, qualcuno teme l’effetto domino. Di sicuro, non sarà Generali a seguire la scia del gruppo bolognese.

A margine del convegno su governance e compliace organizzato dallo studio legale Clifford Chance e Il Sole 24 Ore, il presidente delle Generali, Gabriele Galateri ha speigato che “siamo in Ania e non mi risultano esserci atteggiamenti di tipo diverso. Credo che le associazioni siano utili. Certo devono essere efficienti, ma comunque rappresentano i diversi settori operativi”. Mentre su eventuali tentativi di riconciliazione con la compagnia bolognese Galateri si è limitato a un semplice “è un compito che spetta ad Ania”.