di Anna Messia

Da quando Cattolica ha annunciato, a fine settembre, il maxi-aumento di capitale di 500 milioni, il vento non ha certo soffiato a favore. In borsa si sono susseguite settimane di volatilità che ha spinto tutte le aspiranti matricole a rinviare la quotazione a tempi migliori. La compagnia assicurativa veronese ha deciso invece di andare dritta per la sua strada, convinta «che i risultati che stiamo raggiungendo e la crescita prospettata dal nuovo piano industriale ci premieranno», dice l’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli. «Anche perché i soci hanno mostrato grande interesse all’operazione di rafforzamento».

Domanda. Venerdì 7 novembre però il titolo Cattolica ha subìto nuove tensioni, arrivando a perdere il 17% dopo che il giorno prima era stato fissato a 4,25 euro il prezzo di emissione delle nuove azioni, con uno sconto del 37%.

Risposta. Anche venerdì è stata una giornata complicata per i mercati e in ogni caso avevamo messo in conto una flessione del titolo alla luce dello sconto fissato. Abbiamo voluto premiare gli azionisti offrendo un prezzo di assoluto interesse. Staremo a vedere il mercato nei prossimi giorni, ma continuo a essere fiducioso, considerando i risultati industriali raggiunti dalla compagnia.

D. Quali reazioni all’operazione avete registrato tra gli investitori istituzionali?

R. Le banche del consorzio di garanzia (guidato da Banca Imi e Mediobanca, ndr) blindano l’intera operazione e ci risulta che la richiesta del mercato sia stata più che doppia rispetto all’offerta di 500 milioni. 
Gli incontri che ho avuto nei giorni scorsi a Londra con gli investitori istituzionali sono stati positivi e nei prossimi giorni sarò anche a Parigi.

D. Avete avuto numerosi incontri anche con i soci sul territorio, azionisti che hanno un ruolo importante per Cattolica, considerando la forma di cooperativa che vi contraddistingue. Con loro com’è andata?

D. Abbiamo registrato grande interesse e la partecipazione di oltre 3 mila persone. Abbiamo potuto spiegare qual è il respiro strategico di un’operazione che mira a rendere ancora più forte e redditiva Cattolica in un mercato che diventa più selettivo. Il piano a cui l’aumento è finalizzato è tutto orientato alla crescita, come dimostrano gli obiettivi che abbiamo fissato al 2017, anno in cui puntiamo a raggiungere un utile netto di oltre 200 milioni e un aumento di oltre 1 miliardo della raccolta complessiva. Siamo molto fiduciosi e parte siamo certi che il prezzo fissato sia attrattivo per i nostri e per altri azionisti

D. Tra i vostri soci ci sono anche banche partner nella distribuzione delle polizze, come la Popolare di Vicenza che detiene il 12% del capitale. Che cosa si aspetta da loro?

R. Il consiglio di amministrazione, in cui siedono rappresentanti dei principali azionisti, ha condiviso l’operazione in tutti i passaggi, approvando all’unanimità sia l’aumento di capitale sia il prezzo.

D. Come utilizzerete le risorse dell’aumento di capitale?

R. C’è un piano di investimenti di 100 milioni sull’innovazione; un deciso sostegno a un processo di trasformazione industriale e alla crescita per linee interne. Saremo poi pronti a cogliere le opportunità di acquisizioni coerenti con il nostro modello. Credo che le occasioni non mancheranno, considerata l’evoluzione del mercato assicurativo.

D. Come sta andando la compagnia in questi mesi?

R. La trimestrale confermerà, come abbiamo già annunciato, la tendenza positiva del gruppo, più che in linea con gli obiettivi del nuovo piano industriale. (riproduzione riservata)