Nove mesi da record per Banca Generali. Il bilancio al 30 settembre si è chiuso con un utile netto in crescita del 26% a 132,4 milioni di euro, la raccolta netta è salita al massimo storico di 3,1 miliardi (+67%) e le masse hanno toccato il picco di 33,6 miliardi (+19%). Il rialzo è stato particolarmente significativo a livello di masse gestite e assicurative, che si sono portate a 25,1 miliardi (+23%), segnando un’incidenza del 75% rispetto al totale con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2013. Considerando la raccolta netta del mese di ottobre, pari a 243 milioni, da inizio anno a fine ottobre i flussi netti si sono attestati a 3,328 miliardi, il 66% in più rispetto a un anno prima.

La banca presieduta da Paolo Vagnone ha sottolineato che l’accelerazione nella raccolta è stata accompagnata da un’ottimizzazione del mix dei portafogli che ha portato a un aumento dei ricavi da commissioni.

Il margine d’intermediazione è aumentato a 330,6 milioni (+23%) beneficiando del progresso delle commissioni di gestione, cresciute a doppia cifra percentuale proprio grazie all’aumento dell’attività commerciale. Ai ricavi ha anche contribuito la capacità della banca di cogliere le diverse opportunità di trading legate alla volatilità dei titoli governativi italiani, in particolare nel secondo trimestre in seguito alle elezioni europee.

In luce anche le commissioni lorde, salite del 20% a 353,6 milioni, di riflesso all’aumento delle commissioni di gestione che pesano per il 74% del totale e hanno raggiunto 261,9 milioni (+21%). 
Il loro progresso è stato guidato principalmente dall’incremento delle masse medie di prodotti gestiti.

«Siamo molto soddisfatti di un percorso di crescita che dimostra trimestre dopo trimestre, con risultati progressivamente sempre migliori, la solidità di un modello di business orientato alla qualità e all’innovazione», ha spiegato Piermario Motta, amministratore delegato di Banca Generali.

L’acquisizione del ramo d’azienda dal Credit Suisse relativo alla clientela affluent e upper affluent è stata consolidata a partire dal 1° novembre e Banca Generali prevede che inizierà a fornire un contributo positivo ai risultati aziendali sin dal prossimo esercizio. E ora si attende il varo della voluntary disclosure. Nello scudo fiscale del 2009-2010 Banca Generali era stata la terza per raccolta con oltre 2 miliardi di euro, dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. «La macchina è pronta, adesso si tratta di capire come verrà realizzato il provvedimento», ha spiegato Motta. (riproduzione riservata)