Il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, non ha usato mezzi termini nel corso di un’audizione alla Commissione Bilancio della Camera sulla Legge di Stabilità quando ha affermato che “l’aumento della tassazione sui fondi pensione dall’11% al 20% non è accettabile”. Pollice verso anche all’introduzione dell’imponibilità Irpef dei capitali corrisposti nell’ambito di polizze vita. “Sono misure – ha spiegato Minucci – che penalizzano le scelte compiute dai lavoratori e dagli assicurati, in un’ottica di lungo termine, per garantirsi un dignitoso tenore di vita dopo aver lasciato il lavoro e proteggere la famiglia in caso di morte. Si tratta di un risparmio che non può in nessun modo essere considerato come una rendita e non è certamente caratterizzato da alcun intento speculativo. Pertanto meriterebbe di continuare a beneficiare di un trattamento fiscale agevolato”.
In merito alla possibilità di chiedere l’inserimento in busta paga del Tfr, il presidente dell’Ania ha osservato che in questo modo “si finisce per penalizzare ulteriormente le nuove generazioni che sarebbero private di un quadro di sufficienti garanzie per il loro futuro”. Per Minucci sarebbe opportuno “rendere revocabile alla fine di ciascun anno di sperimentazione l’opzione espressa dal dipendente e allineare la tassazione della relativa rivalutazione annuale a quella vigente per i rendimenti dei titoli di Stato (12,50%)”.
Non tutto è da buttare all’interno della Legge di Stabilità. Minucci ha infatti dato un giudizio positivo sulle disposizioni volte a favorire l’inserimento e il reinserimento di soggetti privi di occupazione nel mondo del lavoro, attraverso significativi sgravi fiscali e contributivi a favore delle imprese che assumano con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Minucci ha infine parlato di un tema tornato di attualità dopo l’alluvione di Genova delle scorse settimane. “Quello delle polizze anticalamità è un tema all’attenzione del Governo. Abbiamo già avuto contatto con l’Esecutivo – ha detto Minucci – e i ministeri competenti se ne stanno occupando. Mi auguro che qualcosa si muova entro la fine dell’anno”.
In questo senso serve una maggiore disciplina dei cittadini italiani, “che ormai sono abituati ad essere assistiti in maniera sistematica. Su questo tema continuano a prevalere le posizioni preconcette, come quelle che portano ad assimilare l’assicurazione catastrofale a una nuova tassa sulla casa. In realtà, la diffusione dell’assicurazione introdurrebbe importanti elementi di efficienza e pianificazione della spesa per il ristoro dei danni”.