I broker rilanciano la proposta di coinvolgere le compagnie di assicurazioni e di introdurre sgravi fiscali per incentivare le polizze. “Meno esborsi per lo Stato e più efficienza e rapidità degli indennizzi a cittadini e aziende”

Mentre continuano gli stati di allerta per il maltempo in molte aree del Nord e si susseguono stime ogni giorno crescenti degli ingentissimi danni delle ultime alluvioni, i broker di assicurazione rilanciano l’urgenza di introdurre anche in Italia un sistema assicurativo contro i rischi di calamità naturali che veda lo Stato protagonista accanto alle società di assicurazioni private.

L’occasione per riportare sotto i riflettori un problema di cui si discute da anni, e che ha visto dichiarazioni di ministri e governi così come proposte di legge in Parlamento rimanere lettera morta, è stata l’Assemblea della Delegazione Nord Est di AIBA, l’associazione italiana broker di assicurazioni, che si è svolta nel pomeriggio di oggi a Padova. All’ordine del giorno del dibattito, che ha visto la partecipazione di esperti di problemi idrogeologici e sismici e di specialisti del ripristino delle attività aziendali colpite da eventi avversi, i rischi catastrofali che minacciano il territorio del Nord Est.

Secondo i dati emersi dall’ultima Conferenza Nazionale sul rischio idrogeologico, in Italia cinque milioni di cittadini vivono e lavorano in aree dove questo rischio è alto. I Comuni che hanno sul loro territorio zone particolarmente esposte all’eventualità di frane o alluvioni sono 6.633, addirittura l’82% del totale. Tra il 1985 e il 2011 si sono registrati in Italia, come ha ricordato in questi giorni il noto archeologo Salvatore Settis, oltre 15.000 eventi di dissesto, di cui 120 gravi, con 970 morti.

Negli ultimi 20 anni si è speso per riparare i danni il triplo di quanto è stato stanziato dalla Stato per la prevenzione: 22 miliardi di euro contro 8,4. E il modello di intervento pubblico a copertura ex post dei danni, oltre alle complicazioni burocratiche, alla lentezza degli indennizzi, agli sprechi e a possibili fenomeni di illegalità, si traduce in un disincentivo alla copertura assicurativa per proprietari di case e aziende.

Da tempo i broker riuniti in AIBA sostengono la necessità di una soluzione che coinvolga le assicurazioni in una sistema nazionale che affronti i rischi catastrofali senza penalizzare cittadini e imprenditori delle zone a rischio. Negli anni si è parlato di polizze legate ai mutui per acquisto e per ristrutturazione, di assicurazione obbligatoria per i condomini. Già nel 2000 AIBA proponeva di accompagnare questo tipo di misure con uno sgravio fiscale del premio pagato dai contraenti. Dopo gli ennesimi disastri idrogeologici l’Associazione dei broker rilancia il dibattito, ripropone lo sgravio fiscale (oggi l’imposta sui premi è il 22,25%) e si candida pubblicamente ad offrire il proprio contributo tecnico indipendente.

Secondo AIBA lo Stato dovrebbe assumere un ruolo di “assicuratore” in partnership con le compagnie private, in forme e modalità (polizze obbligatorie, semi-obbligatorie) da definire all’interno di una cornice generale che lo Stato stesso dovrà stabilire. L’erario non sarebbe più costretto a pesanti esborsi di somme senza copertura in bilancio, i cittadini e le aziende beneficerebbero degli indennizzi equi e più rapidi grazie alla gestione professionale dei danni.