Il Gruppo Unipol chiude i primi nove mesi del 2013 con un risultato netto consolidato pari a 363 milioni di euro, dato non omogeneo con il risultato dell’analogo periodo del 2012, pari a 245 milioni, che comprendeva l’apporto del Gruppo Premafin/Fondiaria-SAI del solo 3° trimestre 2012. Il risultato ante imposte al 30 settembre 2013, informa una nota, è pari a 679 milioni, comprensivo dei costi di integrazione per 43 milioni.
I primi nove mesi dell’esercizio 2013 confermano il positivo andamento della gestione industriale assicurativa del Gruppo. E’ proseguito, infatti, il trend favorevole della sinistralità danni e resta notevole la crescita della raccolta e della redditività Vita in un contesto di sostanziale tenuta dei mercati finanziari. Nel periodo, la raccolta diretta assicurativa, comprensiva delle polizze d’investimento dei rami vita, è pari a 12.192 milioni di euro, sostanzialmente stabile (+0,2%) rispetto ai 12.170 milioni a perimetro omogeneo dello stesso periodo del 2012. In particolare, la raccolta danni è ammontata a 7.057 milioni di euro (-8,4%), mentre la raccolta vita a 5.135 milioni di euro (+15%). Nei primi nove mesi il combined ratio si è attestato al 92,1% rispetto al 99,3% al 30 settembre 2012, grazie al significativo miglioramento del rapporto tra sinistri e premi del lavoro diretto (loss ratio), sceso al 67,6% rispetto al 76,1%3 del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Il margine di solvibilità consolidato al 30 settembre 2013 (Solvency I) è pari a 1,7 volte i requisiti regolamentari (1,6 volte a fine 2012), con un eccesso di capitale di circa 3,1 miliardi di euro.
Il positivo andamento ottenuto nei primi 9 mesi nel comparto assicurativo fa ritenere che, fatte salve le perduranti incertezze derivanti dai mercati finanziari, gli obiettivi reddituali posti per tale comparto possano essere raggiunti; nel comparto bancario continueranno a insistere gli effetti della situazione economica del Paese sul deterioramento del credito e dei relativi rafforzamenti degli accantonamenti a copertura.