Arriva un nuovo indice, il cui obiettivo è catturare l’influenza delle variabili storiche sulla crescita economica nel lungo periodo e costruire un portafoglio più efficiente. Si chiama Secular growth index (Sgi). Lo ha elaborato Towers Watson, società di consulenza globale che aiuta le organizzazioni a migliorare la performance attraverso un’efficace gestione delle persone, degli aspetti finanziari e del rischio. «È la prima volta che il nostro gruppo di lavoro elabora questo tipo di proiezione sulla crescita del pil», commenta Alessandra Pasquoni, responsabile attività di Investment Consultant di Towers Watson Italia. E precisa: «L’obiettivo è migliorare l’esattezza delle previsioni di lungo periodo. Non siamo provider di indici e non è nei nostri piani diventarlo». In altre parole, non si tratta di un indice che ha l’ambizione di diventare un riferimento per i gestori al pari di quelli che già esistono, come per esempio l’Msci world. Continua Pasquoni: «L’indice è stato pensato principalmente per uso interno e per migliorare le previsioni economiche di lungo termine elaborate a supporto dei nostri clienti, con riferimento all’andamento dell’economia e dei mercati di capitali». Towers Watson opera con alcuni fra i principali investitori istituzionali a livello globale (fondi pensione e sovrani) cui fornisce consulenza su valutazione dei rischi, asset allocation strategica, costruzione di portafogli e selezione degli investimenti. «L’indice economico rappresenta un ulteriore strumento a supporto della nostra attività», conclude la manager. Il gruppo ha appena pubblicato il secular outlook, basato sugli investimenti tematici che considera le previsioni del suo comitato globale di investimento (Gic) sulla crescita economica nel lungo periodo. Nella pubblicazione si analizzano i vantaggi degli investimenti tematici relativamente alle asset class più tradizionali, in una nuova prospettiva sulla generazione dei rendimenti e sulla comprensione del rischio. «Incoraggiamo gli investitori istituzionali a sfruttare al meglio quel che dovrebbe essere uno dei loro principali vantaggi competitivi: un orizzonte temporale di lungo periodo», commenta Robert Brown, presidente del Gic della società. Così, «abbiamo individuato sei mega-trend in grado di influenzare economie e mercati nel tempo: gli squilibri economici, i cambiamenti demografici, il deterioramento delle risorse naturali, l’innovazione e la tecnologia, le relazioni d’affari e le politiche governative». E aggiunge: «Nel complesso è probabile che si vada verso uno scenario socio-economico caratterizzato da una maggiore volatilità». (riproduzione riservata)