Considerato l’impatto dell’uragano Sandy – 68 miliardi di dollari, il secondo disastro naturale che ha causato più danni nella storia degli Stati Uniti – e la recente pubblicazione del report sul clima di IPCC, The Geneva Association ha pubblicato un richiamo ai governi per “espandere ed aumentare gli sforzi e la capacità di risposta ai disastri naturali”.

“La scienza dichiara con una certezza senza precedenti che il clima stia cambiando e la velocità secondo la quale questi cambiamenti stanno prendendo atto sta accelerando. Come risultato, la frequenza e l’intensità degli eventi climatici continuerà ad aumentare in certe regioni. Anche i recenti dati del settore assicurativo confermano che sia il costo che la frequenza delle richieste di risarcimento relative al clima stanno aumentando. Questo è in parte attribuibile ad un maggiore numero di assicurati e di proprietà oltre alla crescente frequenza e gravità degli eventi, come suggerisce il report di IPCC. Il settore assicurativo accoglie il report di IPCC e si tiene pronto ad aumentare la sua collaborazione con i governi e altre organizzazioni per prepararsi, mitigare e recuperare dai disaster risk”, sostiene l’Associazione nel suo richiamo.

L’Associazione ha affermato che i governi del mondo dovrebbero “riconoscere l’urgenza delle implicazioni contenute nel report di IPCC e agire per adattarsi al contesto in cambiamento. Oltre a maggiore investimenti consapevoli dei possibili disastri climatici futuri, serve anche l’investimento del governo in misure per ridurre gli impatti dei disastri e per gestire i rischi nelle comunità, arginando i costi crescenti in termini economici ed umani”.

Il report nota anche che il settore assicurativo “può supportare i governi in modi diversi. Prima che accada un disastro, la compagnia assicurativa più mandare un segnale chiaro sul costo di assunzione di un rischio particolare – costruzioni in pianure alluvionali per esempio. Può anche avvisare i governi sul comportamento di resilienza e del contesto legislativo che promuove un comportamento di rischio adeguato attraverso, per esempio, aggiornando i codici di costruzione per rendere gli edifici più resistenti ai terremoti o alle alluvioni”.

“Il settore assicurativo tutela anche la stabilità nell’economia globale oltre che all’interno dei governi e nei confronti dei contribuenti, assumendosi i rischi e disperdendoli nel mondo attraverso i mercati riassicurativi globali.

Dopo un disastro, un mercato assicurativo funzionale ha un ruolo importante perché agisce come un meccanismo di assorbimento per gli individui e le istituzioni, aiutandoli a rimettersi in piedi.” La ricerca del World Bank mostra che a livello economico “il settore assicurativo supporta il recupero economico dopo un disastro iniettando liquidità nelle zone colpite e sollevando i governi colpiti (e pertanto i contribuenti)da  parte degli oneri….la disponibilità del settore assicurativo sembra smorzare l’impatto dei disastri trattenendo parte dei danni e aiutando il governo a concentrare le spese fiscali sui rischi restanti non coperti”.

Questo ruolo di supporto del settore assicurativo è più pronunciato nelle economie meno sviluppate che non soffrono solo il costo del disastro iniziale, ma anche quello prodotto da un regresso permanente del loro sviluppo.

John H. Fitzpatrick, segretario generale di The Geneva Association, ha aggiunto: “il settore assicurativo può supportare, nei confronti del governo, il disaster risk e le misure di riduzione dell’impatto. Quest’anno The Geneva Association ha pubblicato due report e mostrano come questo sia possibile.

Attraverso la collaborazione con International Strategy for Disaster Risk Reduction delle Nazioni Unite e altre organizzazioni sovrannaturali, continueremo ancora a cercare modi per aumentare il ruolo dell’assicurazione nel rischio di disastro naturale e le misure di riduzione dell’impatto”.