di Antonio Satta

Da fonti governative arriva la conferma, il super acconto Ires (e Irap) che il governo intende chiedere alle banche e in misura più ridotta anche alle imprese per coprire il mancato gettito della seconda rata Imu sulle abitazioni principali, sarà volontario e quindi facoltativo.

E la ragione va ricercata nelle regole Eurostat. Se la norma fosse obbligatoria, i censori della Commissione Europea potrebbero infatti considerare il gettito proveniente da un’anticipazione così cospicua (o almeno una parte di esso) come nuovo debito pubblico, cioè come un prestito forzoso imposto dallo Stato al sistema bancario. Ovviamente un’impostazione del genere renderebbe indispensabile affiancare alla norma una clausola di salvaguardia, per garantire comunque il gettito anche in caso di mancate o non sufficienti adesioni (la soluzione allo studio, secondo alcune voci, sarebbe un aumento del bollo sui conti correnti bancari). Ma se alla fine il governo procederà su questa strada dovrà cercare di convincere banche e imprese ad anticipare liquidità in un periodo complicato come le fine dell’anno. A via XX Settembre si confida sulla capacità di moral suasion viste le misure in arrivo a favore del mondo del credito, come la svalutazione in 5 anni delle perdite sui crediti rispetto ai 18 imposti da Giulio Tremonti, oppure la rivalutazione delle quote di Bankitalia che potrebbe raggiungere quota 7,5 miliardi, aumentando la capitalizzazione degli istituti stessi.

Quest’ultima è proprio l’unica norma che convincerebbe le banche ad allargare i cordoni della borsa, a patto però che possano mettere a bilancio le quote rivalutate entro fine 2013, migliorando subito i ratio patrimoniali in vista dei prossimi stress test di Bce ed Eba, alla base dei quali ci sarà la situazione contabile degli istituti al 31 dicembre 2013. Senza la rivalutazione delle quote qualsiasi aumento delle uscite fiscali, anche se sotto forma di anticipo, e a prescindere dalla volontarietà o meno dell’esborso, finirebbe solo per peggiorare i ratio.

Il governo in questo momento ha però altri problemi, con la scissione dentro il Pdl che potrebbe concretizzarsi il prossimo sabato, durante il Consiglio nazionale convocato da Silvio Berlusconi. Così anche in commissione Bilancio del Senato, dove ieri si è cominciato a discutere della legge di Stabilità, il confronto vero è appena iniziato e per ora tutti avanzano solo emendamenti di bandiera, dalla vendita delle spiagge alla no tax area. Da giovedì, invece, si comincerà a fare sul serio. (riproduzione riservata)