La popolazione urbana mondiale dovrebbe crescere da circa 1.4 a 5 miliardi tra il 2011 e il 2030, con il 90% dell’aumento proveniente dai paesi emergenti.
L’ultimo studio sigma di Swiss Re, Urbanisation in emerging markets: boon and bane for insurers, revisiona la crescita rapida dei paesi e città nei mercati emergenti e analizza anche le opportunità e le sfide che l’urbanizzazione presenta, nel rispetto del risk management, sia nei confronti delle compagnie assicurative che dei governi.
Cina e India sono in prima linea nel processo di urbanizzazione
Asia e Africa assisteranno al maggiore aumento dei tassi d’urbanizzazione nei prossimi decenni, oltre che della popolazione urbana.
“È stimato che la Cina contribuirà per il 20% con 276 milioni di persone, e l’India per il 16% con 218 milioni di persone, all’aumento della popolazione urbana globale tra il 2011 e il 2030,” afferma Amit Kalra, co-autore del report sigma.
Un aspetto prominente dell’urbanizzazione sarà la crescita rapida delle piccole e medie città accanto al continuo sviluppo di cluster urbani.
Il numero delle “megacittà”- quelle con più di 10 milioni di abitanti- a livello mondiale, aumenterà da 23 a 37 nello stesso periodo.
Diciannove di esse saranno nei paesi emergenti, tra cui13 in Cina e India.
L’urbanizzazione offre nuove opportunità assicurative
Il bisogno di accogliere la crescente popolazione urbana nei mercati emergenti comporterà enormi investimenti nelle infrastrutture, stimati a 43 trilioni di dollari statunitensi (in dollari costanti del 2012) tra il 2013 e il 2030, e produrrà i previsti 68 miliardi di dollari statunitensi in premi di copertura delle costruzioni.
Lo sviluppo di clusters urbane ed industriali e l’espansione di impianti di produzione probabilmente guiderà la domanda di assicurazione commerciale.
Anche i settori assicurativi aeronautico, ingegneristico e di responsabilità dovrebbero trarne beneficio.
I crescenti livelli di entrata e della proprietà di beni generati dall’urbanizzazione dovrebbe condurre ad una forte crescita nelle linee personali del ramo danni, inclusi i settori assicurativi RC auto e della proprietà edilizia. Nel 2012, l’assicurazione RC auto contribuiva per il 45% dei premi totali del ramo danni sottoscritti nei mercati emergenti ed è prevista un’ulteriore crescita, basata su una classe media in espansione e su una domanda per i servizi logistici su larga scala.
La principale opportunità ri/assicurativa probabilmente sarà nell’Asia emergente, dove il tasso di urbanizzazione è più basso di quello in America Latina ed Europa Centrale e Orientale. Cina e India dovrebbero contribuire per circa metà delle opportunità assicurative commerciali legate alle infrastrutture nei mercati emergenti.
Anche il settore assicurativo vita trarrà dei benefici. L’aumento dei livelli di educazione e di alfabetizzazione finanziaria associato al contesto urbano relativo alla vita rurale può facilitare le vendite di soluzioni assicurative vita più complesse, come i prodotti di accumulazione e di distribuzione della ricchezza.
“Anche il settore assicurativo vita tradizionale opererà bene in quanto le famiglie cercano di proteggere il flusso di reddito del principale capofamiglia”, aggiunge Kurt Karl, chief economist in Swiss Re. Il tasso di partecipazione più alto delle donne nella forza lavoro autorizza un nuovo cliente potenziale per i prodotti assicurativi sulla vita.
Le abitudini di vita in cambiamento nelle aree urbane, con un aumento di “disturbi urbani” come malattie cardiovascolari, cancro ai polmoni e disturbi polmonari ostruttivi cronici, e il maggiore rischio di trasmissione di malattie nelle aree ad alta densità di popolazione, guideranno ad una forte crescita dell’assicurazione sulla salute. Anche la domanda di soluzioni sanitarie a lungo termine dovrebbe aumentare, in modo particolare per una popolazione che sta invecchiando, meno in grado di contare sulla generazione più giovane per un sopporto dopo la pensione.
Le sfide del city risk management
L’urbanizzazione porta un fondamentale cambiamento socio economico e un nuovo scenario di rischio. Con una maggiore densità della popolazione e concentrazione di beni, i paesi e le città sono più vulnerabili ai pericoli di salute e più propensi a maggiori danni se colpiti da disastri naturali.
In aggiunta, nei mercati emergenti c’è un crescente riconoscimento tra gli assicuratori dell’importanza di fornire ai migranti un accesso adeguato ai bisogni primari come rifugio, sanità e scuole.
Recentemente, è stata data più attenzione anche alle tematiche ambientali come l’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Da una prospettiva di realizzazione, i ri/assicuratori possono portare la loro esperienza collaborando con i governi e i comuni locali per gestire le sfide affrontate dalle città moderne.
Il trasferimento del rischio al settore privato può essere una parte integrale del city risk management al fine di aiutare ad alleviare il peso finanziario e personale che può colpire molte persone dopo un evento catastrofico.
Gabor Jaimes, Capo del Property Product Management in Asia Pacifica, ha affermato: “L’urbanizzazione sta portando ad enormi concentrazioni di valori delle proprietà, in particolare nei mercati ad alta crescita. Data l’ancora molto bassa penetrazione assicurativa in quei mercati, se una città metropolitana di quelle regioni è colpita da un disastro naturale, si può verificare una lacuna massiccia tra i danni economici potenziali e la spesa assicurativa. É importante che le compagnie assicurative lavorino con le altre parti interessate per migliorare la copertura dei rischi in modo di ridurre ai governi e agli individui i potenziali oneri finanziari derivanti dalle catastrofi naturali”.
Il settore riassicurativo può anche aiutare le compagnie assicurative locali nei mercati emergenti a gestire il capitale e l’esposizione al rischio. Al fine di rimanere solventi, le compagnie assicurative domestiche hanno bisogno di avere capitale adeguato o di usare il settore riassicurativo per essere in grado di far fronte ad eventi che causano gravi danni. Il pricing adattato al rischio è spesso una sfida per gli assicuratori nei mercati emergenti data la qualità povera dei dati sui danni storici ed una lacuna nell’esperienza di modeling della potenziale esposizione al rischio.