di Domenico Comegna

 

Per i promotori finanziari, la novità del 2014 riguarda soprattutto le donne, per le quali l’età anagrafica compie un altro passo verso il traguardo dell’equiparazione con quella degli uomini. Dal 1° gennaio 2012, infatti, l’età delle donne è bruscamente passata da 60 a 63 anni e mezzo e con l’aggiunta dei tre mesi (speranza di vita), nel 2013 è salita a 63 anni e 9 mesi. Un secco anno in più nel 2014, quando per la vecchiaia saranno richiesti 64 anni e 9 mesi.

Anzianità più difficile. A partire dal 2012 per ottenere la pensione prima della vecchiaia occorrono 42 anni e un 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne. Tali requisiti sono aumentati di un mese per l’anno 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dall’anno 2014. Ciò vuol dire che nel 2013 il minimo di contributi richiesto per l’anzianità è stato di 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 e 5 mesi per le donne. Nel 2014 il suddetto requisito sale di un altro mese. Qualora si chieda la pensione di anzianità prima dei 62 anni, l’assegno verrà corrisposto, per la quota retributiva, con una riduzione pari al 1% per ogni anno di anticipo (riduzione che sale al 2%, dal terzo anno in su).

Assegno più leggero. I pf che chiederanno la rendita Inps nel prossimo anno dovranno rassegnarsi a intascare un assegno più leggero. Dal 2014, infatti, la cosiddetta «quota C», la quota di pensione calcolata con il meno vantaggioso criterio contributivo, si allarga coinvolgendo gli interi anni 2012 e 2013. Insomma, una pensione più bassa, considerando peraltro che dal 2013 i coefficienti di trasformazione del montante contributivo accantonato nel frattempo sono stati ridotti mediamente del 9-10%.

Aumentano i contributi. La riforma Fornero ha elevato l’aliquota contributiva dal 20,09 al 21,39% nel 2012 e ha stabilito un incremento della stessa nella misura pari allo 0,45%, per ogni anno successivo, sino a raggiungere (nel 2018) il 24%. Tradotto in cifre, ciò significa che per i promotori finanziari nel 2014 l’aliquota (da applicare al reddito dichiarato al Fisco) sale dal 21,84 al 22,25%.