Non era solo Fonsai ad avere un occhio di riguardo dall’Isvap. Secondo quanto dichiarato lo scorso dicembre dal dirigente dell’authority, Antonio De Pascalis, sentito come testimone dal pm di Milano Luigi Orsi nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato per corruzione l’ex presidente dell’Istituto Giancarlo Giannini, anche le compagnie assicurative del gruppo Carige avrebbero beneficiato di un atteggiamento morbido.

Perché? Ma perché sulla poltrona di vicepresidente di Banca Carige sedeva da molti anni Alessandro Scajola, fratello dell’ex ministro Claudio. Nel 2003, quando emersero i bilanci considerati “censurabili” di una controllata assicurativa di Carige, Giannini così si rivolse a De Pascalis: e adesso, “cosa gli dico al Ministro Scajola?” A quel punto, ha raccontato De Pascalis, il procedimento “fu avocato dalla dottoressa Flavia Mazzarella” ex vice direttore generale dell’Isvap, braccio destro di Giannini, “e io non me ne occupai più”. Ma De Pascalis va oltre e cita tra le società amiche del presidente Giannini “Fondiaria, Mediolanum, Carige, Poste Vita”, mentre tra le non amiche c’era sicuramente Generali “che Giannini detestava – ha aggiunto De Pascalis – perché aveva lanciato un’opa ostile su Ina Assitalia”, di cui era stato amministratore delegato.