da Genova Andrea Montanari 

Piero Montani, il nuovo amministratore delegato di Banca Carige, debutta con un maxi-rosso di oltre 1,3 miliardi di euro. Il top manager, insediatosi soltanto cinque giorni fa ai vertici dell’istituto di credito ligure («sono genovese e in questa città ho mosso i primi passi, ma non pensavo mai di tornarci per motivi di lavoro»), adesso dovrà mettere mano a un piano industriale «particolarmente incisivo», anche se tutto ancora è da definire o, meglio, ridefinire, visto che la Banca d’Italia aveva dato come termine ultimo per la presentazione del documento il 31 ottobre scorso, data che quindi slitterà di qualche mese.

Anche perché nel frattempo, come si evince dalle comunicazioni bancarie, lo scorso 8 novembre è scesa in campo anche la Consob. La Commissione infatti ha avviato un procedimento «nel quale ha formulato l’ipotesi di sussistenza di profili di criticità nel bilancio 2012 e nella relazione finanziaria al 30 giugno», per quanto riguarda in particolare «la conformità ai principi contabili internazionali in tema di valutazione degli avviamenti, delle partecipazioni e dell’interessenza in Bankitalia».

Per questa ragione la banca presieduta da Cesare Castelbarco Albani ha dovuto adeguare il bilancio alle richieste di Via Nazionale sul fronte degli impairment test degli avviamenti, compresi quelli relativi alla controllata Carige Italia, nata un anno fa per input dell’ex presidente Giovanni Berneschi e già oggetto di revisione («dovremo valutare nel nuovo piano la sua valenza, se lo riterremo valido o meno come progetto», ha commentato Montani).

Nello specifico, le rettifiche di valore sono state di 415,1 milioni sul fronte dei crediti deteriorati (alla Procura di Genova è aperta un’inchiesta sull’argomento e la Guardia di Finanza ha sequestrato documenti relativi a 32 fidi concessi in passato), di 393,5 milioni per rettifiche su crediti per cassa e di altri 35,1 milioni sul portafoglio immobiliare (oltre a 13,7 milioni su altre attività disponibili per la vendita). «L’impairment test ha evidenziato valori recuperabili inferiori ai rispettivi valori contabili determinando la necessità di operare rettifiche di valore sugli avviamenti per 1,647 miliardi», si legge nel comunicato relativo ai dati del 30 settembre. «Svalutazioni che non hanno alcun effetto negativo sulla redditività prospettica e sui profili di adeguatezza e di liquidità del gruppo». Tra queste c’è l’adeguamento della quota in Bankitalia (666,8 milioni) che ora è iscritta, e sterilizzata, a bilancio per un valore di 280 milioni.

Ovviamente dopo l’avvio del procedimento Consob «è intenzione della banca prevenire l’insorgere di un’eventuale divergenza in ordine all’interpretazione e applicazione dei principi contabili». Perché, come ha ribadito Castelbarco Albani, la volontà del nuovo corso di Carige è «di avviare un’operazione di capillare trasparenza sui conti della banca». Quindi i vertici saranno concentrati sull’attività di pulizia dei conti e dell’immagine dell’istituto, scalfita in questo ultimo anno dalle vicende che hanno riguardato la banca e dell’apertura dell’inchiesta di Genova e di quella della Procura di Savona sul crack Nucera che vede il gruppo bancario ligure tra i più esposti.

Dal punto di vista gestionale, la banca ha archiviato i nove mesi con un margine d’interesse per 467,2 milioni (-22%), commissioni nette per 206 milioni (-8,6%), un margine d’intermediazione di 787 milioni (-15,8%) e appunto una perdita di 1,309 miliardi. A fronte di ciò ci sono riserve liquide a breve per oltre 4 miliardi di euro e il saldo dei conti correnti è attivo per 9 mila posizioni. La raccolta diretta di 21 miliardi è in crescita del 2,6%, mentre la raccolta indiretta è di 22,8 milioni di euro (-0,9%).

Intanto la banca, il cui cda ieri si è protratto a lungo per le richieste Consob ma soprattutto per le condizioni climatiche che hanno fatto ritardare l’arrivo dei consiglieri francesi, ha confermato l’avvio dell’azione di responsabilità nei confronti dei due ex amministratori delegati della compagnie di assicurazioni, ma Castelbarco ha detto che «non è stata presa minimamente in considerazione» un’azione nei confronti dell’ex presidente Berneschi. (riproduzione riservata)