di Anna Messia

 

Dopo quattro anni di contrazione la rete dei promotori finanziari di BancaMediolanum ha ripreso a crescere, mentre la raccolta in fondi comuni della banca guidata da Massimo Doris a fine ottobre ha toccato il record storico a quota 3,82 miliardi. «Abbiamo raggiunto prima del tempo l’obiettivo di raccolta fondi; per l’intero 2013 avevamo fissato il traguardo a 3 miliardi», dice Doris commentando il bilancio dei primi nove mesi del gruppo Mediolanum diffuso ieri, chiuso con un utile netto consolidato di 301,2 milioni, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo 2012.

 

La raccolta netta complessiva è stata di 2,2 miliardi, più bassa della raccolta netta in fondi a causa dell’effetto negativo derivante da index linked arrivate a scadenza (per circa 1 miliardo di euro) che non sono state più rinnovate perché non vengono più collocate da Mediolanum. «La rete dei family banker si sta orientando con decisione verso i fondi comuni, che appaiono strumenti trasparenti e diversificati, tanto che abbiamo raggiunto una quota del 5,27% dell’intero mercato dei fondi», continua Doris. «L’anno scorso la maggior parte dei prodotti collocati era di tipo obbligazionario.

Quest’anno la metà della raccolta fondi è confluita verso prodotti azionari e bilanciati, a dimostrazione di un ritorno di ottimismo tra i risparmiatori». Per quanto riguarda le masse gestite e amministrate, i volumi complessivi hanno raggiunto i 55,29 miliardi, in crescita del 9% rispetto a settembre dell’anno scorso e del 7% dall’inizio dell’anno. «Si tratta di risultato molto positivo perché nonostante la crisi abbiamo continuato a registrare una raccolta netta positiva e una crescita delle masse che ha fatto salire le commissioni», aggiunge Doris. Il quale sottolinea come dopo quattro anni di contrazione della rete quest’anno anche il numero dei family banker è aumentato grazie anche alle migrazioni di promotori provenienti dalle banche, che sono alle prese con esuberi di dipendenti e soppressioni di filiali. «Negli anni passati avevamo scelto di ridurre il numero dei family banker per aumentare la qualità della rete», spiega l’amministratore delegato di Banca Mediolanum. «Il portafoglio medio è passato dai 6,1 milioni di euro del 2010 ai 10 milioni attuali». Quest’anno la rete ha toccato di nuovo 4.416 unità, con un afflusso netto di 100 persone da gennaio, di cui circa la metà provenienti dal canale bancario. «Anche in questo caso l’obiettivo di crescita della rete per il 2013 è stato raggiunto prima del tempo», conclude Doris, «Per fine anno contiamo di inserire ancora 30-40 persone, ma non guardiamo alla quantità quanto piuttosto alla piuttosto alla qualità della rete». Intanto ieri il consiglio di amministrazione di Mediolanum ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo, pari a 0,1 euro per azione. (riproduzione riservata)