Il New Deal delle Generali, tracciato da Mario Greco nel Piano Strategico presentato lo scorso gennaio e aggiornato in alcuni suoi target ieri mattina nel corso dell’Investor Day, si rifletterà positivamente sui flussi cedolari che verranno corrisposti dalla compagnia assicurativa triestina e che cresceranno in misura progressiva.

Lo ha rivelato lo stesso Group Ceo durante una conference call a Londra, spiegando che “una volta raggiunti i target su capitale” che la compagnia ha indicato nel proprio Piano strategico, “adotteremo una politica crescente di dividendi, che inizieranno a vedersi già entro il 2015”.
“I target sul capitale che vogliamo raggiungere – e che raggiungeremo – sono abbastanza vicini”, ha inoltre rivelato il numero uno del Leone. “Una volta che saranno stati raggiunti e che saremo arrivati al punto in cui potremo dichiarare che siamo una compagnia ben capitalizzata e che quindi non serve ulteriore capitale, ci troveremo nella fortunata situazione di avere due miliardi di cassa disponibile all’anno con cui potremo investire nel business e al tempo stesso remunerare gli azionisti. Troveremo il punto ottimale di ripartizione di queste due voci negli anni futuri. Già entro il 2015 adotteremo una politica crescente dei dividendi” che potremo mettere in atto grazie al fatto che “potremo liberare risorse che oggi vengono invece destinate alla ricostituzione del capitale”.
Oltre che dal miglioramento della solidità finanziaria, il maggiore flusso cedolare che i soci della compagnia potranno attendersi nei prossimi esercizi sarà in parte garantito dall’introduzione di una nuova regola legata alla ‘remittance ratio’ delle divisioni locali. In caso di eccesso di liquidità, che in precedenza veniva trattenuta – ha infatti spiegato Greco, le unit presenti nei Paesi in cui la compagnia opra “dovranno ora restituirci il 75% del surplus conseguito a livello locale”. Un cambiamento che consentirà al Leone di gestire la tesoreria in modo ottimale, a livello centralizzato, e che di conseguenza “darà alla holding il denaro sufficiente per remunerare i propri azionisti”, in misura crescente.
Nel corso della conference call con la stampa italiana, Greco ha inoltre ricordato che negli scorsi mesi le Generali hanno dismesso asset complessivi per 2,4 miliardi di euro di controvalore (su un totale di 4 mld previsti a Piano). “Tutte le cessioni effettuate”, ha sottolineato il top manager partenopeo, “sono state finalizzate per cassa, con multipli elevati e transazioni semplici”.
“Questo è un periodo nuovo per la nostra società”, aveva detto il Group Ceo all’avvio dell’incontro. “Siamo riusciti a mantenere rapidamente tutte le promesse e ne stiamo aggiungendo altre. Ci stiamo costruendo in fretta una reputazione” legata alla “capacità di delivery; siamo ottimisti sul pieno raggiungimento dei target al 2015 e stiamo già iniziando a guardare oltre”.
Il Leone ha confermato il raggiungimento di un Roe operativo del 13% entro il 2015, il Solvency1 oltre il 160% e il Net Free Surplus al di sopra di due miliardi di euro. Il target di leverage ratio è poi previsto al di sotto del 35% e contestualmente l’obiettivo di risparmi lordi è stato innalzato a 750 milioni al 2015 e a un miliardo al 2016, di cui il 40% da conseguire nel business Vita e il 60% in quello Danni e altre attività. Dalla nuova funzione di tesoreria e dalla centralizzazione della riassicurazione sono poi attesi 100 milioni di euro di benefici entro il 2015.
Complessivamente, la compagnia triestina punta a conseguire benefici per 1,6 miliardi sotto forma di miglioramenti operativi lordi entro il 2015 e di due miliardi entro l’anno successivo. Inoltre, il debt leverage ratio è atteso al di sotto del 35% entro il 2015, livello che intende mantenere anche in futuro.
Per quanto riguarda le scelte che verranno attuate in portafoglio nei prossimi mesi, Generali intende concentrarsi nella dismissione e nella sostituzione degli attivi a bassa redditività, riducendo ulteriormente la liquidità con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 3% sul totale del portafoglio. Allo stesso tempo, verranno effettuati nuovi investimenti a elevato rendimento, come le attività a reddito fisso alternative, che saranno parte integrante della nuova strategia di investimento. La compagnia intende anche incrementare l’esposizione nel settore immobiliare di qualità nei mercati core e diversificare l’esposizione al di fuori dell’area Euro.
Per quanto riguarda i Patti di sindacato di cui il Leone fa parte, la nota ricorda in conclusione che nel corso degli ultimi mesi sono stati disdettati otto patti parasociali e che la compagnia continuerà a uscire da quelli rimanenti nel momento appropriato.
Mario Greco ha anche precisato, a seguito della domanda di un analista,  che il gruppo non ha in progetto acquisizioni: “Stiamo dando una svolta al gruppo e bisogna essere disciplinati e concentrati su questo ed e’ quello che facciamo’. Comunque ‘il business deve crescere per centrare i target’, ha aggiunto.

Alla domanda di un anlaista gruppo circa la riorganizzazione del gruppo in Italia, Greco ha detto: “Noi stiamo investendo in Italia”, ricordando che la compagnia sta investendo nell’It e nel training.  Secondo il Ceo, i benefici nel nostro Paese dalla riorganizzazione “arriveranno una volta che la struttura sarà semplificata”. In particolare la maggior parte dei benefici arriverà nel 2015.
C’è ovviamente anche il tema del possibile downgrade da parte di S&P tra le domande a cui il Ceo di Generali Ass., Mario Greco, ha dovuto rispondere nella prima sessione di Q&A con gli analisti nell’ambito dell’investor day a Londra.
S&P ha ipotizzato di abbassare il rating qualora la compagnia non sia in grado di superare gli stress test avviati dall’agenzia per simulare il default del nostro Paese.
“Se questo accadesse – ha precisato Greco – sarebbe un problema per tutti non solo per Generali. Anche i nostri peer avrebbero delle difficoltà”.  “In ogni caso l’Italia non andrà in default”, ha concluso il numero uno.